Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 01/07/2019, a pag. III il commento "Occidente pavido di fronte alla Cina" tratto da Le Point.
30 anni fa la strage di piazza Tienanmen, a Pechino
Coloro che hanno partecipato agli eventi non possono capire perché l’occidente è così tollerante, passivo, accomodante e ingenuo nei confronti di Pechino”, dice il dissidente e poeta cinese Liao Yiwu sull’anniversario di Piazza Tiananmen. “Per far dimenticare la repressione, i cinesi sono stati incoraggiati a correre dietro ai soldi. Il paese è stato corrotto da questa ricerca di profitto, da questo inquinamento di avidità. Ma questa fase è appena finita: oggi quelli che hanno fatto fortuna sono esiliati, hanno paura perché il regime vuole mettere tutti al passo, anche in campo economico. Gli occidentali guardano la Cina con occhi increduli, sono sedotti come un vecchio davanti a una ragazza. Il paese ha fatto di tutto per sedurre e dimenticare il crimine contro l’umanità del 1989. Ma oggi il governo cinese ha raggiunto l’occidente. E la sua nuova strategia è di indebolirlo e vendicarsi. Il governo non ha mai accettato ciò che accadde trent’anni fa. Le autorità hanno giurato di non farlo accadere di nuovo. Una nuova Tiananmen è impossibile oggi. (…) L’occidente è complice. Trent’anni fa, François Mitterrand ha dato il benvenuto ai dissidenti. Oggi, Macron stende il tappeto rosso all’assassino Xi Jinping, l’Italia apre le porte della sua economia. E tutti tremano di fronte agli onnipotenti cinesi. L’Europa mostra tutta la sua debolezza. Non si rende conto che l’offensiva cinese minaccia la sua libertà e i suoi valori”.
Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/ 5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante