Saddam Hussein e rampolli hanno 48 ore per lasciare l' Iraq e poi sara' guerra.
Il raiss ha gia' declinato l'invito di Bush e ha fatto chiaramente capire che mai lascera' quello che per lui e' la cosa piu' importante: il potere, la vita degli altri nelle sue mani.
Dobbiamo ringraziare Monsieur Chirac, amico e socio in affari del tiranno di Bagdad, e il suo No all'America, imitato bovinamente dai vassalli tedeschi e russi, se siamo arrivati a questo punto. La vecchia decrepita arteriosclerotica Europa ha rifiutato di allearsi con Bush e Blair per mettere il raiss con le spalle al muro e costringerlo, tutto il mondo unito contro di lui, ad andarsene.
NO, NEIN, NIET ! Sai che risate si sara' fatto il tiranno iracheno nel vedere i milioni di incoscienti sedicenti pacifisti sfilare avvolti nel piu' grande business degli ultimi anni: l'arcobaleno pacifista che sventola sempre nelle strade del mondo quando deve proteggere i dittatori.
E cosa dire del Santo Padre? Il Papa che manda un suo cardinale da Saddam, il Papa che riceve in Vaticano quel Tarik Aziz complice dell'assassinio di curdi e iracheni poi nutrito a salmone e caviale dai frati francescani di Assisi. Vergogna, vergogna!
"Chi decide per la guerra ne rispondera' davanti a D*O e alla storia" dice Woytila dalla finestra di San Pietro.
Si, Santo Padre, va bene ma cosa crede che pensino di questo i curdi massacrati e i kuwaitiani ammazzati e gli stessi iracheni dissidenti trucidati dal mostro che Lei protegge?
E' possibile, Santo padre, che in Vaticano vengano ricevuti i peggiori assassini del Medio oriente ? Quando lei, Santita' ,decise di riconoscere Israele, dopo 45 anni dalla sua creazione, era gia' amico personale di quel assassino di ebrei che risponde al nome di Arafat. Lei ha pronunciato la parola Israele per la prima volta nel 1993, Santita', e poi c'e' stato il riconoscimento perche' finalmente Israele era diventato "buono" avendo accettato di stringere la mano al terrorista palestinese.
La politica e' politica ma io avrei detto tanto volentieri : " Santita', la ringraziamo ma di essere riconosciuti da lei non ci interessa piu' di tanto. Sono passati 45 anni, abbiamo avuto 5 guerre e lei ci riconosce adesso? ".
Per fortuna io sono soltanto una scribacchina sionista che non deve parlare col Papa.
In Israele siamo stati allertati, l'esercito ha avvisato di incominciare a preparare le cose: cibo in scatola, acqua, lampade a batteria, radio a transistor, una valigia pronta per l'evacuazione, se necessaria, e la camera sigillata.
Dovremo stare sempre con la radio accesa, giorno e notte e ascoltare le notizie, seguire i consigli e stare molto calmi.
Nessun panico. Maschera antigas sul tavolo di casa, pronta da infilare in testa. Fatte le prove? Funziona? Speriamo di si ma soprattutto dobbiamo sperare di essere sufficientemente tranquilli nel momento in cui dovremo usarla per non fare errori che potrebbero costare il soffocamento.
E cosi' il popolo ebraico si trova ancora una volta di fronte al pericolo dei gas e il popolo ebraico vive la sua sesta guerra in 55 anni e la vive mentre e' gia' in corso un'altra, la settima , personale e drammatica, coi palestinesi.
Forse sarebbe il caso di fare come quel vecchio ebreo polacco che, rivolto al cielo, si e' messo a litigare con l'Onnipotente:
Signore, con tutto il rispetto, potevi scegliere un altro popolo !