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La Stampa Rassegna Stampa
28.06.2019 Imam ferito in moschea dagli jihadisti, era già stato minacciato.Notizia poco interessante?
Esce visibile solo sulla Stampa, cronaca di Leonardo Martinelli

Testata: La Stampa
Data: 28 giugno 2019
Pagina: 18
Autore: Leonardo Martinelli
Titolo: «Spari in moschea, ferito l'imam minacciato dagli jihadisti»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/06/2019, a pag.19 con il titolo "Spari in moschea, ferito l'imam minacciato dagli jihadisti" il commento di Leonardo Martinelli

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L'imam di Brest

Che l'imam di Brest sia una figura ambigua è fuor di dubbio, rimane però il fatto che hanno cercato di ucciderlo. Non varrebbe la pena di indagare che cosa sta succedendo all'interno di quella che troppi continuano a chiamare "religione di pace"? Invece, oggi, è praticamente solo la Stampa a darne un resoconto visibile. E gli altri quotidiani?

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Leonardo Martinelli

Sei colpi d’arma da fuoco: sono risuonati all’improvviso ieri, dopo le 16, davanti a una moschea, a Pontanézen, quartiere considerato «difficile» di Brest, nella Bretagna. Una Clio grigia è partita subito dopo a tutta velocità, mentre due uomini giacevano per terra, feriti. Uno di loro è una star dei social, Rachid El Jay, tra gli «imam 2.0», che imperversano sulla rete francese. Sia lui sia l’altra persona, probabilmente l’operatore che riprende i video poi postati e visti da centinaia di migliaia di persone, sono stati soccorsi dal farmacista, che ha il suo punto vendita di fronte alla moschea. Sono stati colpiti alle gambe e uno dei due anche al bacino. Trasportati in ospedale, le loro condizioni non sono giudicate gravi. L’auto è stata abbandonata dall’aggressore a breve distanza, vuota. E l’uomo è stato ritrovato morto poco più tardi, con una pallottola nella testa. Secondo fonti della polizia, si sarebbe suicidato e «degli scritti incoerenti e dal tono cospirazionista, che spiegano il suo gesto, si trovavano accanto al corpo». Aveva la fedina penale intatta, mai segnalato alle forze dell’ordine. Alcuni testimoni assicurano che si sia avvicinato all’imam, un berretto sulla testa, chiedendo di scattare delle foto con il cellulare, prima di aprire il fuoco. El Jay è in Francia un personaggio controverso. Originario dello stesso quartiere della moschea,un francese di origini marocchine, classe 1980. Su Facebook ha un milione e 45mila liker e 760mila abbonati su Youtube: il suo canale è in assoluto quello religioso (e non solo musulmano) più seguito in lingua francese. Nel 2014, in una delle sue prediche, El Jay aveva fatto scalpore rivolgendosi a dei bambini, sottolineando che, «se ascoltate la musica, c’è il rischio che Allah vi trasformi in maiali o scimmie». E dire che l’imam da ragazzo era un appassionato di rap. Poi, nel 2016, all’università di Brest, aveva seguito corsi di «formazione civica sui valori della laicità» e strappato un titolo di studio. Insomma, sembra essersi ridimensionato. Resta, comunque, una presenza ambigua su Internet, classificato nel salafismo quietista, corrente dell’Islam superconservatrice ma apolitica e che rifiuta qualsiasi forma di violenza, jihad compresa. Proprio per questo e per la sua decisione di formarsi sulla laicità, El Jay, che è molto popolare fra i ragazzi musulmani, è stato più volte minacciato di morte dall’Isis.

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