Riprendiamo da REPUBBLICA/Roma di oggi, 27/06/2019, a pag.2 con il titolo "Bus israeliani fu Toninelli ad annullare i collaudi" la cronaca di Marina de Ghantuz Cubbe
Apparentemente una cronca romana, ma a leggere con attenzione il pezzo non può sfuggire un particolare che rivela quanto il movimento 5 Stelle abbia in 'simpatia' Israele. E'vero che Danilo Toninelli è uno dei ministri più ignoranti e stupidi, le cui castronerie sono ormai da antologia, ma in questo caso non si può ignorare il fatto che di mezzo c'è Israele.
Per questo, da cronaca romana, diventa nazionale.
Marina de Ghantuz Cubbe Danilo Toninelli
Uno dei 70 bus bloccati da Toninelli
Trovare i colpevoli del pasticcio che ha lasciato Atac senza 70 autobus: questo promettono la sindaca Virginia Raggi, l'assessora alla Mobilità Linda Meleo e i consiglieri grillini. Se non fosse che tra un tweet e l'altro a fare il suo ingresso tra i possibili responsabili del flop, sia il ministero dei Trasporti. La Basco, azienda che doveva fornire i bus ad Atac, sta infatti preparando il ricorso al Tar proprio contro il ministero guidato dal 5stelle Danilo Toninelli. La vicenda, ripercorsa dal responsabile dei servizi Atac Franco Middei in commissione Mobilità, inizia a dicembre dello scorso anno: la municipalizzata cerca autobus da noleggiare per un anno e a vincere la gara è la Basco, che propone veicoli Euro5 prodotti dalla svedese Volvo e utilizzati per 10 anni in Israele. Atac dà 435mi1a euro di caparra e Basco fa arrivare in Italia una prima tranche dei bus da nazionalizzare e immatricolare: 11 veicoli ottengono il certificato di approvazione dal Centro prove automobilistiche, con cui il ministero dei Trasporti dà il via libera alla circolazione. Il passaggio successivo però, quello dell'immatricolazione, viene bloccato dalla motorizzazione di Roma. 11 motivo: gli autobus violano la normativa europea perché sono Euro 5 invece che Euro 6. Una questione di interpretazione, perché in base alle stesse regole in Germania anche gli Euro 5 possono essere immatricolati. Così, mentre il ministero dei Trasporti nostrano annulla gli 11 certificati precedentemente rilasciati, Basco procede spedita verso la Germania dove un autobus viene regolarmente immatricolato. Si torna in Italia e sembra andare tutto per il meglio: questa volta il mezzo riceve il via libera dalla motorizzazione di Roma. Con lo stesso sistema dovrebbero essere nazionalizzati gli altri 11 mezzi, invece no: il ministero blocca tutto e dall'azienda di Como fanno sapere che «alcuni dirigenti del ministero hanno chiamato il Centro prove per dire di fermare tutto». Atac intanto diffida Basco a consegnare i veicoli e a fine maggio revoca il contratto. Ma in atto ci sono «trattative e una pacifica interlocuzione per ottenere comunque i mezzi di trasporto», sostengono sia Atac che la ditta. Il motivo per cui un mezzo sia passato e altri 11(uguali) no, per ora è un mistero. Così come rimane inspiegato il perché non ci sia stata un'interlocuzione tra Campidoglio e ministero dei Trasporti rispetto a una questione che a detta di tutti i 5stelle capitolini «ha creato un danno d'immagine non da poco»
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