IC7 - Il commento di Deborah Fait
Dal al 16 al 22 giugno 2019
A proposito di terroristi
Giampiero Mughini
La settimana è stata quasi completamente fagocitata dal pericolo di una guerra tra Usa e Iran, passando naturalmente per Israele. Il paese degli ayatollah ha attaccato l'America abbattendo un drone USA che volava nello spazio internazionale. Donald Trump ha riunito la sicurezza nazionale e a chi gli chiedeva se avesse intenzione di attaccare la dittatura iraniana la risposta è stata "Lo scoprirete presto" aggiungendo però di voler evitare un'altra guerra infinita.
Di questo però IC ha già scritto ampiamente, io vorrei dire due parole su quanto è successo proprio venerdì sera, cioè praticamente alla fine di questa settimana di fuoco. E' accaduto in Italia, rete 4 di Mediaset, programma "Stasera Italia", talk Show in prima serata condotto da Giuseppe Brindisi e Veronica Gentili. Tra gli ospiti Maurizio Gasparri e Giampiero Mughini.
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/staseraitalia/venerdi-21-giugno_F309903201000501
Tutta la trasmissione è stata improntata, tanto per cambiare, sui migranti, la Sea Watch, Salvini buono, Salvini cattivo. Proprio verso la fine della trasmissione ecco la notizia bomba: Salvini candidato al Nobel per la pace dalla vicepresidente della AfD, Beatrix von Storch.
Tra le varie opinioni un po' scherzose dei presenti ecco che Mughini, sempre molto serio e protervo, se ne esce con queste parole: "Ricordiamo che Menachen Begin, il capo dei TERRORISTI EBREI, prese anche lui il Nobel per la pace".
Maurizio Gasparri interviene contrastandolo "C'era la guerra, c'erano gli inglesi, la situazione era complicata…." Al che il Giampiero, alzandosi dalla sedia si mette a tuonare "Se parlo di terroristi so bene di cosa parlo".
Lo ha ripetuto per ben tre volte, sempre più minaccioso, nel generale imbarazzo. Finita la trasmissione. Come non credere che Giampiero Mughini sappia di cosa parla se nomina i terroristi? Erano il suo pane quotidiano. Oggi non si sa bene che mestiere faccia se non comparire come opinionista in molte trasmissioni televisive, dove si presenta con la sua consueta aria arrogante e boriosa, ma in gioventù militava nella sinistra extra-parlamentare, quelli di "rivoluzione subito", Lotta Continua in particolare. Signori miei, si parla di Lotta Continua, non esattamente di un'associazione di chierichetti. E' stato anche tra i fondatori del Manifesto e credo sia sufficiente come curriculum. Nel 2007 fu cancellato dall'albo dei giornalisti e Feltri che lo aveva assunto a Libero come freelance alla fine lo licenziò. Da allora vaga di trasmissione in trasmissione distribuendo, con aria altezzosa, le sue perle di saggezza al popolo.
Menachem Begin
Ma ritorniamo al Nobel a Begin, 'capo dei terroristi ebrei' secondo Mughini, nonché primo ministro di Israele dal 1977 al 1983. Negli anni 40 aderì all'Irgun per combattere gli inglesi e far cadere il Mandato britannico di Palestina. Erano anni di guerra, gli ebrei dovevano combattere gli inglesi e gli arabi che facevano incursioni negli insediamenti ebraici, ma mai un solo membro dell'Irgun attaccò civili inglesi, la lotta era contro i soldati. Altro che terrorista, Begin fu un patriota e un grande primo ministro. Eppure a Giampiero Mughini, per citare un Nobel dato, secondo lui, ingiustamente, cosa salta alla mente? Ma l'ebreo naturalmente, peggio, l'ebreo sionista, peggio ancora, l'ebreo sionista che a testa alta combatteva per la propria patria. Questo per uno che scriveva per Lotta Continua, deve essere intollerabile. A questo punto sono quasi costretta a parlare di un Nobel davvero indegno conferito a un vero terrorista ammazza-bambini, di nome Yasser Arafat. Come mai non è venuto in mente a Mughini di nominare il padre di tutti i terroristi, quello che negli anni 70/80, gettò Israele e il mondo nel panico mandando i suoi feddayin ad ammazzare chiunque in Europa, meglio se ebrei ma anche altri, nessuna vittima dava fastidio al raiss maledetto. Come mai, parlando di terroristi, al signor Mughini, ex Lotta Continua, non è venuto in mente Arafat, il peggiore, il più crudele, feroce e vigliacco? Forse perché gli ricordava gli amori di gioventù? Forse perché Arafat, il demonio, è ancora un'icona per certuni? Forse perché accusare un ebreo è pur sempre di moda e non si corre alcun pericolo? Ecco qua, una settimana iniziata con la paura di una guerra fra titani è finita miseramente con le parole ridicole di un signor nessuno che si crede un semidio, un patetico e banale nostalgico.
Deborah Fait "Gerusalemme, Capitale di Israele, unica e indivisibile"