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I nemici di Israele spesso accusano questo paese di essere uno stato etnico-confessionale. Mai accusa fu piu' ingiusta e irreale. Niente di piu' falso. Israele e' un paese dove convivono in perfetta armonia diverse culture, religioni e tradizioni sociali conservando ognuna la propria identita'. Su una popolazione di sei milioni di persone un milione e duecentomila non sono ebrei ma arabi, beduini, drusi, circassi, curdi e fra le religioni, oltre a quella ebraica della maggioranza, ecco l'islam, la religione di Zoroastro dei drusi, poi ancora i Bahai il cui Tempio di Haifa e' fra le meraviglie di Israele e, infine, tra questa interessante varieta' di popolazioni e di fedi, i cristiani che si dividono in cattolici, evangelici e ortodossi. Tutto questo in un territorio piu' piccolo della Sardegna. Molti cristiani sono arabi nati in Israele ma vi sono cristiani europei, americani e anche italiani che vivono soprattutto a Tel Aviv e a Haifa. I cristiani di Israele festeggiano dunque il Natale come minoranza religiosa in un paese a maggioranza ebraica. Questo non e' vissuto come un problema anzi e' un fenomeno che fa ritrovare l'importanza della sacralita' del Natale travolta in occidente dal consumismo portato fino all'isteria, a un'ubriacarsi di luci, di frenesia, di confusione e di corsa al regalo. E' dunque proprio in Israele che i cattolici hanno la fortuna di ritrovare se stessi vivendo le proprie ricorrenze come e' nello spirito del paese cioe' in modo piu' mistico, piu' tranquillo, in famiglia, senza correre di negozio in negozio, senza nervosismo e stress. Il messaggio e' questo: Tranquilli amici, e' Natale. Auguri. Gli italiani cattolici trovano nei supermercati di Israele i cibi tipici : il Panettone , il Pandoro, trovano il torrone e altri prodotti natalizi tutti rigorosamente kasher. I negozi di Tel Aviv, la Grande Arancia,una delle citta' piu' cosmopolite del mondo, espongono nelle loro vetrine gli alberelli di Natale con le luci intermittenti che sostituiscono le fiammelle dei candelabri della festa ebraica di Hanukka' appena trascorsa. Le festivita' ebraiche sono vissute in tono minore e senza sfarzo perche' raccontano sempre fatti tragici di esili e di schiavitu' patiti dal popolo di Israele. Piu' che di "feste" si tratta di "ricordi" e quando si ricorda e' bene farlo seriamente. Si raccontano ai bambini le storie del Popolo, si accendono le candele la sera, si cucinano i cibi tradizionali della festa e il significato di ogni Ricordo e' sempre lo stesso : volevano sterminarci ma siamo ancora qua, vivi, nel nostro Paese. Memoria. La Memoria e' fondamentale per gli ebrei. Questa tradizione ebraica di celebrare le ricorrenze influenza dunque anche i cristiani che si adeguano volentieri e si apprestano a ricordare. Del resto che bisogno hanno di luci e giganteschi abeti multicolori nelle piazze? Essi vivono nella terra di Gesu' dove respirano emozione e commozione, dove la tradizione cristiana si fa storia. Un'amica italiana mi ha scritto giorni fa : "mi sembrava ( a Gerusalemme) di essere libera per la prima volta nella mia vita, che i miei piedi avessero le ali e non toccassero terra e che niente altro contasse al mondo. Giravo per la citta' vecchia senza mai sentire stanchezza e con la beatitudine nel cuore." L'emozione di camminare senza peso per le strade di Gerusalemme e' un sentimento comune a ebrei e cristiani. Per gli ebrei e' Sion, Gerusalemme, citta' santa della pace, capitale della loro storia spirituale e fisica riavuta dopo duemila anni di lacrime e sangue. Israele e Gerusalemme talmente uniti in simbiosi che quando i romani distrussero la citta' e le cambiarono nome il popolo fu esiliato e disperso. Per i cristiani Gerusalemme e' la Citta' dove Gesu' visse e mori', dove nacque il cristianesimo. E' considerata la citta' celeste senza una vera dimensione terrestre se non nella sua qualita' di testimonianza di avvenimenti sacri accaduti in alcuni luoghi che essa contiene, appunto i cosiddetti luoghi santi. I rapporti tra cristiani ed ebrei sono sempre stati difficili e complessi , la vita degli ebrei in Europa e' stata costellata da persecuzioni, conversioni forzate e sangue ma ora e' qui, in questa Terra di Israele, dove gli ebrei sono finalmente sovrani nel loro Stato, che i cristiani scoprono con piacere che una minoranza puo' vivere essendo rispettata e amata....e proprio dal Popolo Perseguitato. Un grande insegnamento. Speriamo venga capito e raccolto e Buon Natale da Erez Israel. |
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