Gay Pride Torino: gli organizzatori prendono sul serio il movimento anti-Israele BDS, parole chiare da Fabrizio Ricca La Regione Piemonte si schiera dalla parte di Israele, cronaca di Diego Longhin
Testata: La Repubblica Data: 03 giugno 2019 Pagina: 6 Autore: Diego Longhin Titolo: «Ricca (Lega) all’attacco del Gay Pride: 'Dà spazio a chi predica l’antisionismo'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA - TORINO di oggi, 03/06/2019, a pag. VI, con il titolo "Ricca (Lega) all’attacco del Gay Pride: 'Dà spazio a chi predica l’antisionismo' ", il commento di Diego Longhin.
L'incontro dal titolo "Voci dal movimento LGBTQ+ in Palestina: vivere e lottare tra eterosessismo, apartheid e pinkwashing" fa il paio con l'iniziativa del movimento antisemita e razzista Bds a Milano trattato da Andrea Jarach nel commento IC7 di questa settimana, oggi in altra pagina su IC. Il Comune di Milano ha rifiutato il patrocinio all'incontro con il BDS Nel mettere fuorilegge il movimento BDS, il governo tedesco ha scritto: le loro affermazioni sono le stesse del nazismo
Ecco l'articolo:
Fabrizio Ricca
La prima bordata contro il Gay Pride di Torino arriva dal leader della Lega, Fabrizio Ricca, probabile futuro presidente del Consiglio regionale. « Se ospitate eventi contro lo Stato di Israele non avrete più il patrocinio della Regione», dice Ricca. Il tutto alla vigilia della conferenza stampa di presentazione del corteo, domani alle 12 nella sede della Regione in piazza Castello. Evento a cui è stato invitato anche il futuro presidente Alberto Cirio, ma non ha dato conferma. Ricca dà un avviso ai naviganti rispetto ad un tema, l’antisionismo, caro al capogruppo del Carroccio in Sala Rossa. Il 14 giugno, alla vigilia della manifestazione che sarà sabato 15 giugno, « il Coordinamento ha organizzato un incontro alla Tesoriera in collaborazione con il Progetto Palestina, un gruppo - secondo Ricca - che non perde mai occasioni di predicare antisionismo e inimicizia nei confronti di Israele » . Il presidente del Consiglio in pectore sottolinea che « per noi, lo diciamo da subito, questa condotta è inaccettabile. Non è possibile chiedere il sostengo delle istituzioni e seminare discriminazione contro uno Stato amico del nostro Paese, aggredito dal terrorismo e i cui cittadini sono stati vittime di attacchi razzisti». Non è la prima volta che Ricca polemizza su alcune iniziative organizzate su Israele in chiave antisionista. «Speriamo che il Pride prenda le distanze da certe posizioni e chieda scusa - sottolinea - come si fa a parlare di diritti organizzando incontri con chi boicotta uno dei pochi Paesi del Medio Oriente dove regnano democrazia e rispetto per tutti? Non è previsto contraddittorio e si parla di apartheid. Questi appuntamenti non avranno più il patrocini». Il titolo dell’incontro è " Voci dal movimento LGBTQ+ in Palestina: vivere e lottare tra eterosessismo, apartheid e pinkwashing" e si prevede un incontro con le attiviste del collettivo femminista queer palestinese Aswat. Il Pride smentisce che si tratti di un appuntamento antisionista: « Il Pride è l’occasione per presentare diversi punti di vista e, soprattutto, testimonianze dirette, come in questo caso. Ed è soprattutto un modo per accendere il dibattito in un senso o nell’altro, senza censure o preconcetti».
Per inviare la propria opinione alla Repubblica, telefonare 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante