sabato 19 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
31.05.2019 Manlio Di Stefano: ritratto di un odiatore di Israele
Lo intervista Martina Cecchi de' Rossi

Testata: La Stampa
Data: 31 maggio 2019
Pagina: 9
Autore: Martina Cecchi de' Rossi
Titolo: «'Il contratto detta l’agenda e Conte non è in discussione'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 31/05/2019, a pag. 9 con il titolo 'Il contratto detta l’agenda e Conte non è in discussione', l'intervista di Martina Cecchi de' Rossi a Manlio Di Stefano.

Manlio Di Stefano è uno dei più scatenati odiatori di Israele in Italia. Continueremo a seguirlo con attenzione, trattandosi di una delle figure rampanti del Movimento 5 stelle, un partito già in partenza schierato contro Israele e la democrazia. Lui è il peggiore.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Manlio Di Stefano

 

Di Maio capo politico del M5s e ministro, nulla cambia anche se dopo le europee, in maggioranza, i rapporti sono ribaltati a favore della Lega. Il Movimento continuerà a chiedere l’applicazione del contratto: «È quello che detta l’agenda», dice Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, e il mandato al premier Conte «non è in discussione».
Di Maio rimane il capo politico grazie al voto della piattaforma Rousseau. Basta questo per assolverlo dopo la sconfitta alle europee?
«Non c’è nessuna assoluzione da dare. Si vince e si perde tutti insieme e Luigi Di Maio ha svolto un lavoro straordinario».
Come farà a rimanere leader a tempo pieno di un movimento in crisi e ministro in un governo dove si sono invertiti i rapporti di forza?
«Luigi è stato riconfermato da tutto il Movimento 5 Stelle e ai cittadini interessa che un ministro dia risposte ai loro problemi. E Di Maio lo ha fatto con il “decreto Dignità”, con gli investimenti per le imprese innovative, col Reddito di Cittadinanza e continuerà a farlo, dando all’Italia quel salario minimo che la cosiddetta sinistra ha sempre promesso ma mai realizzato».
Se la soluzione è un direttorio a 5 i tempi non saranno troppo lunghi? Avete un mese per capire se il governo tiene, anche rispetto ai richiami Ue sui conti pubblici.
«Abbiamo sempre dimostrato di rialzarci rapidamente dopo i momenti di crisi e lo faremo a maggior ragione adesso. Il M5S non perde mai, o vince o impara».
A breve ci sarà un vertice di Governo. Salvini detta l’agenda. Come farete a reggere?
«È il contratto di governo che detta l’agenda e la volontà di entrambe le forze politiche di proseguire a lavorare. Il Movimento lavorerà per realizzare i tanti punti del contratto di governo che ancora vanno portati a casa nell’interesse di tutti gli italiani».
Conte potrà avere davvero mandato pieno?
«Conte è e resta il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia avuto da tempo. Il suo mandato non è in discussione».
Ma per il M5s non è meglio il voto? O molti di voi lo temono perché siete a fine secondo mandato?
«Lei sta facendo questa domanda a un parlamentare che si dimezza da anni volontariamente lo stipendio. Così come i miei colleghi. Se fossimo attaccati alle poltrone ci saremmo candidati in un’altro partito e avremmo vissuto di politica. Ci interessa continuare a lavorare, ci interessa cambiarlo davvero questo Paese».
Temete possa essere Salvini a staccare la spina? Non sul caso Rixi dopo le dimissioni del vice ministro, ma magari sull’economia?
«Conte ha accettato le doverose dimissioni di Rixi, condannato per peculato e falso. Come ho già detto, abbiamo solo un obiettivo: portare a casa risultati. Dai cantieri, alle norme per nominare i dirigenti della sanità in modo finalmente meritocratico, al salario minimo».
La Flat tax è sostenibile? Se Salvini insiste sarebbe giusto ci fosse un ministro della Lega all’economia?
«La flat tax è nel contratto e noi, se è fatta in modo equo, siamo d’accordo. Aspettiamo la proposta della Lega in merito».
Alessandro Di Battista potrebbe essere il futuro capo politico del M5S?
«Alessandro è una risorsa fondamentale per il Movimento. Come lui stesso ha detto, anche lui sostiene Luigi come nostro capo politico».

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/ 65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT