'Salvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah, 1943-1945', di Liliana Picciotto Recensione di Erica Scroppo
Testata: Il Foglio Data: 29 maggio 2019 Pagina: 3 Autore: Erica Scroppo Titolo: «Salvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah, 1943-1945»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 29/05/2019, a pag.3, la recensione di Erica Scroppo al libro di Liliana Picciotto "Salvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah, 1943-1945".
Erica Scroppo
Liliana Picciotto - la copertina (Einaudi ed.)
Libro corale, composto di vari strati e parti distinte, che possono essere separatamente lette, consultate, utilizzate come referenze, tutte ugualmente valide e interessanti. In questo poderoso volume della collana Einaudi Storia, Liliana Picciotto, autrice di molte pubblicazioni sulla deportazione e sugli ebrei contemporanei in Italia, ha raccolto il risultato di anni di ricerca sui “salvati”, progettato e finanziato dal Cdec (Centro di documentazione della storia ebraica) di Milano di cui dirige il settore storico. Alla base del lavoro sta l’assunto che la “Me - moria della Salvezza” o “del Bene”, è importante quanto la memoria del Male. Nella Shoah perirono oltre 7.000 ebrei italiani, il che è, oltre che tragico mostruoso; però ciò significa che sui 38.802 di prima del 1943, 31.822, cioè oltre l’81 per cento è scampato, percentuale alta di cui il Centro da tempo vuole scoprire il perché. Solo 10.599 “salvati” sono stati rintracciati, catalogati, intervistati e le loro storie sono state analizzate alla luce di vari criteri, dalla provenienza regionale, alle vicende individuali, alle persone singole che hanno aiutato, alle reti sociali e religiose, a movimenti come la Resistenza. I 682 giusti* italiani non bastano a giustificare il grande numero di “non sommersi”. Questo percorso ci aiuta a capirne di più. La parte I affronta la metodologia e chiarifica definizioni e aggettivi, dal significato di “ebreo” nella definizione di razza del 1938 a che voglia dire “salvo” o “soccorritore”. La parte II, la più ampia ed essenziale, è “La Storia”, la narrazione della triste vicenda iniziata nel settembre del 1938 con le leggi razziali e discriminazioni e precipitata nella tragedia cinque anni dopo, con l’occupazione nazista: dall’esclusione dalle scuole pubbliche alla spedizione ai campi di sterminio. Affascinante l’operato della Delasem (Delegazione assistenza emigranti), irresistibili i titoli di vari capitoli (“Salvarsi mediante una fuga collettiva”, “Evasioni rocambolesche”, “I figli di matrimonio misto si salvarono?”, “Bambini salvati dalla Shoah”, “Comunità evangeliche in aiuto di ebrei”) oltre a quelli fondamentali come “La persecuzione nazista” e “L’oppressione fascista” o “Che cosa si sapeva in Italia della politica di sterminio”. La parte III riguarda “I numeri”: i dati oggettivi, l’universo dei salvi, fattori decisivi per la salvezza, geografia della salvezza, i salvi in base a età, genere, condizione socioeconomica e infine l’universo dei soccorritori. La parte IV si legge come un romanzo, in cui però le avvincenti storie sono vere. Titoli e sottotitoli spesso divertenti e spiritosi, riflettono il tipico sense of humour ebraico, inestinguibile perfino in condizioni drammatiche come quelle descritte. Per gli evangelici è un ovvio motivo di orgoglio trovare uno spazio così prominente, data la esigua quantità numerica di queste comunità in Italia (spiccano Firenze e Roma) oltre che nelle Valli valdesi. Rorà, di 200 abitanti, che a lungo ospitò 21 persone, brilla nel firmamento delle Valli dove individui e collettività fornirono aiuti, rifugio, solidarietà. Peccato che i pastori di Bobbio, Villar e Rorà non compaiono con i loro nomi ma è una gioia conoscere la storia della torrese Carla Bachi e la sua speciale amicizia con Emanuele Artom, anch’egli ospite della Casa di riposo dell’Esercito della salvezza. Le testimonianze sono tutte degne di nota, ma speciale è quella della sorella di Primo Levi, Anna Maria. *giusti fra le nazioni: persone distintesi per generosità nei confronti degli ebrei nella Seconda guerra mondiale, individuate da Israele nel corso di un cinquantennio.
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