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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
25.05.2019 Il quotidiano della Santa Sede rivela chi attacca alcune città siriane
dopo averlo nascosto ai propri lettori fino ad oggi: ecco perchè (lo scriviamo noi)

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 25 maggio 2019
Pagina: 2
Autore: Redazionale
Titolo: «Ancora raid e scontri in Siria»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 25/05/2019, a pag.2, il redazionale dal titolo "Ancora raid e scontri in Siria"

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soldati russi in Siria addestrano forze palestinesi,
seguono i bombardamenti sui dissidenti

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Finalmente il quotidiano della Santa Sede si è deciso di informare i propri lettori chi attacca alcune città siriane, causando morti e feriti. IC l'ha puntualmente segnalato, tutti i pezzi erano titolati come quello di oggi, ma i responsabili degli attacchi rimanevano anonimi. Chi sarà mail l'attaccante?
Oggi cade la censura e veniamo informati che la resposabilità degli attacchi è da attribuirsi allo stesso Assad con l'aiuto delle forze militari di Mosca. Sono loro ad avere ordinato le stragi contro i civili siriani, evidentemente non in linea con il dittatore.
Mai dare notizie che possono dare una immagine negativa del mondo arabo-islamico, una regola pressochè comune nei paesi occidentali. Un passo importante sulla via della sottomissione.

 DAMASCO, 24. Non tacciono le armi nella regione siriana di Idlib e nelle province limitrofe di Latakia, Hama e Aleppo. Ieri almeno sei civili sarebbero morti in conseguenza dei raid aerei delle forze governative coadiuvate dalle forze di Mosca. Altri tre uomini sono morti nel villaggio di Khan Shaykun e ancora non è noto il numero delle vittime negli scontri presso la valle del fiume Oronte. L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) aggiorna, così, il bilancio dei civili coinvolti negli scontri dell'area nord-occidentale del paese all'indomani dell'attacco nel mercato ortofrutticolo di Maarrat Numan, dove hanno perso la vita 23 persone. Secondo l'Ondus, nelle ultime ore ammontano a oltre un centinaio gli attacchi aerei compiuti dalle forze di Damasco e di Mosca. A Kafr Aweid, nella provincia di Idlib, le incursioni aeree di giovedì hanno danneggiato gran parte degli edifici e aumenta il numero degli sfollati. Intanto, si incrementano gli scontri a fuoco nella provincia di Hama, dove le forze di Assad stanno accerchiando i jihadisti di Hayat Tahrir al Sham, gruppo vicino ad Al Qaeda. Assad promette di liberare le città della regione dalla presenza dei miliziani: ieri, nel terzo giorno di scontri, undici miliziani sono stati uccisi nella regione di Kafr Nabuda. Il ministero della Difesa della Russia ha riferito che un gruppo di jihadisti ha lanciato 17 razzi contro la base aerea russa di Khmeimim. Si tratta del secondo tentativo di attacco alla base russa in pochi giorni. Lo scorso settembre, l'area a nord-ovest della Siria è stata oggetto di un accordo tra Russia e Turchia su una zona demilitarizzata, creata per separare i territori occupati dalle forze ribelli al regime da quelli sotto il controllo del governo di Damasco. Secondo le organizzazioni umanitarie, tuttavia, questa zona cuscinetto non è stata rispettata: negli ultimi mesi, gli scontri si sono intensificati nel sud di Idlib e nel nord di Hama

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