Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 23/05/2019, a pag. 8, con il titolo "Vescovi: 'Un'unica terra con uguali diritti per tutti' ", il commento di Michele Giorgio.
Michele Giorgio disinforma tutti i giorni contro Israele sostenendo esplicitamente il boicottaggio in stile nazista dello Stato ebraico e nascondendo la presenza stessa del terrorismo arabo palestinese. In alcuni casi, come oggi, è però l'unico a riportare notizie che non compaiono sugli altri quotidiani, anche se intrise di giudizi di odio contro Israele.
Se il Vaticano, come scrive Giorgio, davvero prende in considerazione di posizionarsi per uno Stato unico binazionale arabo ed ebraico, significherebbe porsi dalla parte di chi rifiuta libertà e democrazia. Uno Stato a maggioranza araba, infatti, vedrebbe in breve tempo la presa del potere da parte di chi da sempre si prefigge la distruzione di Israele.
Ecco l'articolo:
Michele Giorgio
Papa Bergoglio con una delegazione di imam
La Chiesa cattolica muove verso la soluzione di uno Stato unico democratico per israeliani e palestinesi? Questo interrogativo è una semplificazione della linea complessa che il Vaticano porta avanti in Medio oriente. Ma è lecito porsi la domanda leggendo il documento approvato dall'Assemblea dei vescovi ordinari cattolici di Terra Santa — presieduta da Moussa al Hage, arcivescovo maronita di Haifa — nel quale si prende atto che la soluzione a due Stati distinti per gli israeliani e i palestinesi, sostenuta (tra ambiguità e ripensamenti) dalla comunità internazionale dalla firma 25 anni fa degli Accordi di Oslo, «non ha portato da nessuna parte» e viene riproposta «inutilmente».
NON È UNA BOCCIATURA definitiva dei due Stati. Il documento sottolinea che invocare questa soluzione non serve a nulla mentre sul terreno Israele controlla tutto e continua la colonizzazione dei territori dove potrebbe/dovrebbe nascere lo Stato di Palestina. L'Ue appoggia l'indipendenza palestinese ma si limita a un sostegno simbolico. E gli Stati uniti, con Trump alla Casa bianca, persino più di prima sono schiacciati sulle posizioni della destra israeliana guidata da Netanyahu, contraria allo Stato palestinese. Il documento non rappresenta un appoggio indiretto al piano di Trump. Al contrario indica che la Chiesa cattolica guarda a una nuova visione «per Gerusalemme e l'intera terra, chiamata Israele e Palestina, tra il fiume Giordano e il mare Mediterraneo». E lo fa assegnando diritti e dignità a tutti, senza distinzioni.
«TUTTI IN QUESTA Terra Santa — scrivono i vescovi — hanno piena eguaglianza. Crediamo che l'uguaglianza, qualunque siano le soluzioni politiche che potrebbero essere adottate, resti una condizione fondamentale». Pertanto, aggiunge il documento, «è tempo per le Chiese e i leader spirituali di insistere che tutti, israeliani e palestinesi, sono fratelli e sorelle nell'umanità» e di esortare «i cristiani in Palestina-Israele di unire le loro voci con gli ebrei, i musulmani i drusi e ogni altro che condivida la visione di una società basata sull'eguaglianza». La Chiesa cattolica ora prende in considerazione la soluzione dello Stato unico per ebrei e palestinesi? Wadie Abu Nassar, analista politico e portavoce delle Chiese non conferma e non smentisce. «Non tocca alla Chiesa cattolica e alle altre Chiese indicare una soluzione politica, tuttavia la Chiesa denuncia che la situazione attuale è insostenibile per la dignità degli esseri umani in questa terra—spiega Abu Nassar al manifesto — Deve perciò essere garantita uguaglianza e diritti a tutti, non è giusto che nella stessa terra alcuni abbiamo più diritti di altri».
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