Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 21/05/2019, a pag. 1, con il titolo "Un mondo a parte", il Buongiorno di Mattia Feltri; dal CORRIERE della SERA del 20/05/2019, a pag. 29, la breve "La medaglia d’oro del Círculo de Bellas Artes a Gianni Vattimo" preceduta dal nostro commento.
A destra: Gustaw Herling
Ecco gli articoli:
LA STAMPA - Mattia Feltri: "Un mondo a parte"
Più che una puntata dell'abituale rubrica, il commento di oggi di Mattia Feltri merita ogni elogio. Ricordare - e con quali parole - Gustav Herling, è un forte richiamo a come ragiona una mente liberale, che non ha quasi rivali nell'appiattimento ideologico dei nostri media.
Mattia Feltri - la copertina (Mondadori ed.)
A ben pensarci anche Gustaw Herling è fuori mercato. Lo è stato da subito, da ventenne socialista, quando partecipò alla resistenza ai nazisti invasori della sua Polonia, e fu arrestato a Leopoli dalla polizia segreta sovietica. Hitler e Stalin erano alleati, ecco quanto era fuori mercato. Finì al gulag con l’accusa di essere un fascista antinazi, classico capolavoro d’imputazione bolscevica. E quando i tedeschi ruppero il patto Molotov-Ribbentrop e invasero la Russia, stabilito che Herling era un fascista, la pena venne confermata perché evidentemente era un fascista filonazi: sempre più fuori mercato. Seguì l’alleanza russo-polacca, così infine Herling recuperò la libertà dopo due anni di prigionia, partecipò alla guerra contro la Germania che lo portò a combattere a Montecassino e poi a stabilirsi a Napoli dove sposò Lidia, figlia di Benedetto Croce. Nel suo formidabile “Un mondo a parte” raccontò per primo il gulag agli occidentali: fu pubblicato nel 1951 in Inghilterra con prefazione di Bertrand Russell, in Francia lo rifiutò Gallimard nonostante l’appoggio di Albert Camus e rimase fuori mercato fino al 1984. In Italia lo stampò Laterza per fare un favore a Croce, ma non lo distribuì. Nel 1965 lo ristampò Rizzoli in pochissime copie e Paese Sera, giornale comunista, chiese l’espulsione di Herling dall’Italia. Totalmente fuori mercato, almeno fino all’edizione del 1994 di Feltrinelli. Ieri era il centesimo anniversario della sua nascita, e lo hanno ricordato solamente il presidente Sergio Mattarella e Radio radicale, che il governo vuole chiudere perché è fuori mercato, giustappunto.
CORRIERE della SERA: "La medaglia d’oro del Círculo de Bellas Artes a Gianni Vattimo"
Vattimo è noto per essere un fanatico ammiratore dei regimi più sanguinari, a partire da Cuba e dall'Iran. Non va dimenticato l'appello a leggere "I protocolli dei Savi di Sion" durante il Salone del Libro, quando l'ospite era Israele nel 2008. Vattimo è da sempre in prima fila nel diffondere odio contro Israele. Alcuni anni fa giunse a proporre la formazione di "brigate internazionali" che avrebbero dovuto aiutare i terroristi di Hamas nella guerra per la distruzione dello Stato ebraico. Il fatto che la Spagna gli attribuisca un premio, può spiegarsi con la tradizione franchista. Vattimo è stato il diffusore in Italia del pensiero di Martin Heidegger, il filosofo tedesco che ha legittimato il nazismo negli anni'30. Basterebbe questo a screditarlo definitivamente.
Sodale e amico di Donatella Di Cesare, che è stata per alcuni anni vice presidente della Fondazione tedesca creata per onorare la memoria del nazistone. Si dimise quando vennero pubblicati i "Quaderni Neri" con gli scritti apertamente nazisti di Heidegger, peraltro dal contenuto già noto.
Non ha mai spiegato il motivo della sua adesione al pensiero di Heidegger. Come Vattimo.
Per saperne di più, scrivere il suo nome e quello di Donatella Di Cesare nella apposita finestra in home page in alto a destra.
Ecco l'articolo:
Gianni Vattimo Donatella Di Cesare
Il nome del filosofo torinese Gianni Vattimo (1936) si aggiunge a quelli degli altri vincitori italiani della medaglia d’oro del Círculo de Bellas Artes di Madrid, una delle più prestigiose istituzioni culturali spagnole. In precedenza il riconoscimento è stato assegnato a Claudio Magris, Claudio Abbado, Umberto Eco e Massimo Cacciari. Tra i vincitori di altra nazionalità troviamo poi nomi di assoluto rilievo quali Theo Angelopoulos, Jean Baudrillard, Hans Magnus Enzensberger, Carlos Fuentes, Eduardo Galeano, Gunter Grass, Jürgen Habermas, Cees Noteboom, Salman Rushdie, Jean Starobinski. La giunta direttiva del Círculo de Bellas Artes ha deciso di assegnare la medaglia d’oro a Vattimo, si legge in un comunicato, in quanto esponente principale della corrente conosciuta come «pensiero debole». Si tratta, di «una delle figure più importanti» del panorama filosofico contemporaneo, specie per le sue riflessioni sulle opere di Friedrich Nietzsche e Martin Heidegger. Grande rilevanza viene inoltre attribuita all’«analisi del fenomeno religioso» nella riflessione di Vattimo, a cui va aggiunto il suo «audace intento di rilanciare la possibilità di un pensiero critico nel mondo globalizzato» per affrontare con rigore le questioni più scottanti di oggi.
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