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La Stampa Rassegna Stampa
16.05.2019 Aborto: dall'Alabama alla sharia, ecco chi vuole tornare nel Medioevo
Se ne accorge e lo scrive soltanto Mattia Feltri

Testata: La Stampa
Data: 16 maggio 2019
Pagina: 1
Autore: Mattia Feltri
Titolo: «La casa del sidro»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 16/05/2019, a pag.1 il commento di Mattia Feltri dal titolo "La casa del sidro".

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Mattia Feltri

«Quando Dio porta il miracolo della vita dentro l’utero di una donna, nessun uomo può metterci mano». Così ha detto Clyde Chambliss, senatore e sostenitore della legge con cui l’Alabama cerca di reintrodurre il divieto di aborto: manca solo la firma del governatore. Ci metteva invece mano Wilbur Larch, il medico delle Regole della casa del sidro, il bel romanzo di John Irving (e poi bel film di Lasse Hallström) in cui si spiega com’era l’America degli anni Trenta, quando abortire era reato. Il suo giovane allievo, Homer Wells, inorridisce. La vita è sacra, dice. Se l’aborto fosse legale - gli risponde il medico - tu potresti, anzi dovresti rifiutarti di eseguirlo; ma come puoi ritenerti libero di non aiutare chi non è libero di avere un altro aiuto? Siamo tornati lì.

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Siccome l’aborto è spaventoso si ricorre a qualcosa di più spaventoso, la proibizione: si rinuncia a prevenire per punire, ci si rifugia nell’atto di chi non ha altro rimedio che l’uso della forza. In Alabama, in nome di Dio, lo si dichiara fuorilegge, sempre, in qualsiasi fase della gestazione e anche in caso di stupro, e lo si ammette solo se la madre rischia seriamente di morire. I medici che lo praticheranno, saranno condannati alla reclusione da 10 a 99 anni. In nome di Dio, però. E quando Dio mette mano alle leggi degli uomini è sempre peggio di quando gli uomini mettono mano alle leggi di Dio: la legge di Dio è l’ultimo appello della disperazione, di chi ha così paura del mondo e dei suoi legni storti da pensare di salvarlo con il tocco della perfezione e dell’ira celeste. Nei paesi islamici si chiama Sharia.

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