Riprendiamo dal SOLE24ORE di oggi, 15/05/2019, a pag.21 con il titolo "La società di Tel Aviv che ha creato Pegasus" il commento a firma B.Sim.
In mezzo a un articolo equilibrato, il giornalista del Sole24Ore scrive della "famigerata Unit 8200, la divisione dell'esercito israeliano che si occupa di cybersicurezza". Perché definire "famigerata" un'unità di elite dell'esercito israeliano che si occupa di lottare online contro il terrorismo? E' una sola parola, ma fa capire in modo evidente l'ostilità contro lo Stato ebraico. Scomparsi Negri e Tramballi, il loro veleno ammorba ancora la redazione del quotidiano di Confindustria.
Ecco l'articolo:
Si chiama Nso e ha sede a HerzIiya, dodici chilometri a nord di Tel Aviv, la società informatica madre di Pegasus, lo spyware capace di spiare WhatsApp e di diffondersi con una semplice chiamata vocale. Ieri, quando questa spy story internazionale è rimbalzata in tutto il mondo, l'azienda non ha negato la produzione del malware, ma ha reso noto che lo stesso è prodotto per uso esclusivo di agenzie governative e forze di polizia impegnate nella pubblica sicurezza e nella lotta al terrorismo: «In nessun caso - ha detto un portavoce della società israeliana - Nso è coinvolta nell'identificare gli obiettivi della sua tecnologia o nel suo utilizzo, destinato esclusivamente alle agenzie di intelligence e alle forze dell'ordine. Nso non ha mai voluto, né potuto, usare la propria tecnologia per prendere di mira persone od organizzazioni». Fondata nel 2010 da Niv Carmi, Omri Lavie e Shalev Hubo, oggi la Nso Group Technologies impiega oltre 5oo persone. Un fiore all'occhiello del panorama digitale israeliano, con ricavi stimati per un miliardo di dollari, anche se la proprietà conduce agli Stati Uniti. L'azienda, infatti, è di proprietà al 70% dell'americana Francisco Partners, società di private equity con sede a San Francisco. La sua storia, secondo fonti britanniche, sarebbe riconducibile alla famigerata Unit 8200, la divisione dell'esercito israeliano che si occupa di cybersicurezza e che in passato è stata coinvolta nello scandalo Stuxnet, il virus che colpì l'Iran nel 2006. Oggi la Nso, negli ambienti di cybersicurezza, viene paragonata all'italianissima Hacking Team, società milanese divenuta celebre nel 2015 per una fuga di dati che raccontò al mondo tutti gli accordi stipulati con governi poco democratici per software spia. E in effetti il lavoro è molto simile. Pegasus, secondo quanto appreso, sarebbe stato venduto in Israele, Turchia, Thailandia, Qatar, Kenya, Uzbekistan, Mozambico, Marocco, Yemen, Ungheria, Arabia Saudita, Nigeria e Bahrain. Ma i dettagli sono ancora pochi.
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