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Ricordare il 2 maggio 2004 13/05/2019

Cara Deborah, la storia recente di Israele è colma di stragi palestinesi infami per chi le compie e infamanti per chi le “comprende”. Una di quelle che più mi hanno straziata è stata quella consumata contro vittime che più inermi e innocenti sarebbe difficile trovarne. Il 2 maggio 2004 (come dimenticare?) un terrorista palestinese, un subumano palestinese, uccise Tali Hatuel 34 anni in evidente stato di gravidanza e le sue quattro bambine: Hila 11 anni, Hadar 9 anni, Roni 7 anni, e Merav 2 anni. Le modalità dell’eccidio furono tali da ghiacciare il sangue nelle vene: il “prode combattente per la liberazione della Palestina” uccise le bambine sparando loro alla nuca da distanza ravvicinata. Sparò una, due, tre, quattro volte. Non oso neanche immaginare la paura e il dolore delle bambine che vedevano uccidere una dopo l’altra le sorelline. Come si può perdonare una bestialità del genere? Come si può capire una tale disumanità? Per quanto mi riguarda (e so bene di non contare niente) non c’è perdono, non c’è comprensione, non c’è giustificazione. La miglior vendetta? Vivere e prosperare come Israele sta facendo dal 1948. Cordialmente

Paola Gatti

Gentile Paola,
L'altro giorno a Londra c'è stata una grande manifestazione organizzata dalle tante organizzazioni filopalestinesi presenti in Inghilterra e dal partito laburista di cui è a capo Jeremy Corbin. La manifestazione era guidata da Ahed Tamimi, la ragazza bosniaco-palestinese, ex prigioniera delle carceri israeliane per vari crimini contro lo stato e contro Zahal, diventata un'icona dell'odio anti-israeliano ( antisemita) in Europa. La Tamimi portava un enorme cartello con la solita scritta " From the river to the see Palestine will be free", slogan che gridava a squarciagola. Durante il corteo ha preso la parola proprio colui che potrebbe diventare il prossimo primo ministro britannico, il quale ha elencato tutti i "crimini" israeliani a Gaza senza mai nominare le migliaia di aggressioni di Hamas e Jihad né gli ultimi 700 missili contro i civili israeliani. Abbiamo il mondo contro ma, come lei dice giustamente, la nostra miglior vendetta per onorare tutti i nostri morti, è essere Israele, un paese moderno, bellissimo, pieno di vita, di gioventù entusiasta che progredisce di giorno in giorno. Un paese che in soli 70 anni ha fatto cose che altre democrazie stanno ancora sognando di raggiungere.
Un cordiale shalom


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