Se la giustizia tedesca assolve il criminale nazista Commento di Tonia Mastrobuoni
Testata: La Repubblica Data: 09 maggio 2019 Pagina: 14 Autore: Tonia Mastrobuoni Titolo: «Assolto il boia tedesco che in Cile guidava una setta nazista»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 09/05/2019, a pag.14 con il titolo "Assolto il boia tedesco che in Cile guidava una setta nazista", il commento di Tonia Mastrobuoni.
La sentenza è scandalosa, uno dei punti più bassi raggiunti dalla giustizia tedesca dopo la Seconda guerra mondiale. L'assoluzione del criminale nazista è inquietante.
Ecco l'articolo:
Tonia Mastrobuoni
Hartmut Hopp
Hartmut Hopp è un uomo libero. Secondo la giustizia tedesca il boia di Colonia Dignidad, il numero due della setta tedesca in Cile dove per decenni furono torturati e uccisi innumerevoli oppositori del regime di Pinochet, non è condannabile. Il tribunale di Krefeld è convinto che «non ci siano abbastanza prove» per giudicare il notorio ‘ministro degli Esteri’ della setta di pedofili che a partire dal 1961 fu teatro di crimini orribili. Un inferno noto alla cronache sin dagli anni ‘60 per il sistematico abuso e stupro di centinaia di bambini. E per le botte, gli elettroshock e le pesantissime cure a base di psicofarmaci cui erano sottoposti gli adepti, o meglio, i prigionieri trattenuti nella colonia. Sui suoi terreni, peraltro, Hopp e i suoi consentirono alla dittatura di condurre esperimenti per armi chimiche, batteriologiche e biologiche. Raggiunto al telefono, Andreas Schüller, uno degli avvocati dello studio legale Ecchr che nel 2011 ha intentato la causa contro Hopp, spiega a Repubblica di essere «scandalizzato per una sentenza che dimostra che Colonia Dignidad resta un capitolo buio nella storia della Germania. La nostra fiducia nel sistema giudiziario ne esce molto scossa».
Hartmut Hopp è un uomo libero. Secondo la giustizia tedesca il boia di Colonia Dignidad, il numero due della setta tedesca in Cile dove per decenni furono torturati e uccisi innumerevoli oppositori del regime di Pinochet, non è condannabile. Il tribunale di Krefeld è convinto che «non ci siano abbastanza prove» per giudicare il notorio ‘ministro degli Esteri’ della setta di pedofili che a partire dal 1961 fu teatro di crimini orribili. Un inferno noto alla cronache sin dagli anni ‘60 per il sistematico abuso e stupro di centinaia di bambini. E per le botte, gli elettroshock e le pesantissime cure a base di psicofarmaci cui erano sottoposti gli adepti, o meglio, i prigionieri trattenuti nella colonia. Sui suoi terreni, peraltro, Hopp e i suoi consentirono alla dittatura di condurre esperimenti per armi chimiche, batteriologiche e biologiche. Raggiunto al telefono, Andreas Schüller, uno degli avvocati dello studio legale Ecchr che nel 2011 ha intentato la causa contro Hopp, spiega a Repubblica di essere «scandalizzato per una sentenza che dimostra che Colonia Dignidad resta un capitolo buio nella storia della Germania. La nostra fiducia nel sistema giudiziario ne esce molto scossa».
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