Morgan Stanley segue le sanzioni di Trump contro la Russia Cronaca di Giuseppe Agliastro
Testata: La Stampa Data: 08 maggio 2019 Pagina: 14 Autore: Giuseppe Agliastro Titolo: «Morgan Stanley interromperà l'attività bancaria per le sanzioni»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/05/2019 a pag. 14 con il titolo "Morgan Stanley interromperà l'attività bancaria per le sanzioni" il commento di Giuseppe Agliastro.
Giuseppe Agliastro
La banca d’affari americana Morgan Stanley ha deciso di ridimensionare la propria presenza in Russia a causa delle sanzioni occidentali contro Mosca, che «complicano» l’accesso ai capitali internazionali. Nel suo rapporto annuale per il 2018, pubblicato lunedì sera, l’istituto di credito ha annunciato che intende chiudere la sua attività bancaria e di intermediazione finanziaria nel Paese a partire dal primo trimestre del 2020. Morgan Stanley non leverà le tende, resterà in Russia continuando a svolgere consulenze e a fornire servizi nel settore immobiliare. Il passo indietro del colosso bancario è però innegabilmente un duro colpo per l’economia russa. Ma è soprattutto il segnale che, a cinque anni dal loro lancio, le sanzioni di Ue e Usa per la crisi ucraina continuano a far male a Mosca. Rair Simonyan, ex capo di Morgan Stanley in Russia, in un’intervista al quotidiano Vedomosti ha spiegato che «a causa delle sanzioni non ci sono praticamente opportunità di effettuare transazioni nel mercato dei capitali o in quello delle fusioni e delle acquisizioni di impresa e quindi le banche semplicemente si adattano alle condizioni». Del resto, è la stessa Morgan Stanley a indicare che dietro la sua decisione di ridurre la propria presenza in Russia ci sono le sanzioni del 2014 contro «certi funzionari, uomini d’affari ed enti» russi. Le restrizioni economiche - sottolinea la banca d’affari nel rapporto annuale per il 2018 - rendono difficile accedere al mercato internazionale dei capitali per l’imprenditoria russa. Inoltre - sempre stando all’istituto di credito - norme e regole che governano il mondo degli affari in Russia possono cambiare rapidamente e c’è sempre il rischio di interpretazioni ambigue della legge. E poi ci sono naturalmente i soldi. Secondo la società Refinitiv, nel primo trimestre di quest’anno le commissioni incassate dalle banche d’affari in Russia ammontavano ad appena 32,5 milioni di dollari: non erano così basse dall’inizio del 2015.
Trasferimento a Londra Morgan Stanley è presente in Russia dall’ormai lontano 1994, anno in cui aprì il suo primo ufficio di rappresentanza nel Paese. Nel 2005 ottenne invece la licenza per operare nel settore bancario e per il brokeraggio, a cui adesso rinuncia. La banca d’affari non va via, ma punta evidentemente meno sulla Russia, che invece andava forte tra il 2002 e il 2008. Secondo una fonte vicina alla banca interrogata dall’agenzia di stampa France-Presse, alcune delle circa 60 persone che lavorano a Mosca per Morgan Stanley verranno licenziate, altre saranno trasferite a Londra.
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