Bds, Yom ha Shoah e la necessità per Israele di vivere e difendersi Video di rav Jonathan Sacks, analisi di Aviv Kochavi
Testata: Informazione Corretta Data: 02 maggio 2019 Pagina: 1 Autore: IC redazione Titolo: «Le mostrine militari hanno preso il posto delle stelle gialle»
Oggi, 02/05/2019, a causa del 1° maggio,non escono i quotidiani, IC esce ugualmente, come ogni giorno dell'anno dall'aprile 2001, con un video in cui il rabbino inglese Jonathan Sacks spiega che cosa è davvero il movimento di boicottaggio in stile nazista BDS (con sottotitoli italiani).
A seguire, con il titolo "Le mostrine militari hanno preso il posto delle stelle gialle", l'articolo di Aviv Kochavi tratto da ISRAELE.NET. Da ieri sera a questa sera in Israele è Yom haShoah, il giorno del ricordo delle vittime dello sterminio degli ebrei in Europa. Alle ore 10:00 in tutta Israele suoneranno le sirene e le persone si fermeranno.
Soldati, comandanti e impiegati delle Forze di Difesa israeliane, sono trascorsi ottant’anni dall’inizio della seconda guerra mondiale, la più grande guerra dell’era moderna, una guerra che la brutale ideologia nazista ha reso la più sanguinosa e spregevole della storia umana. Le famiglie vennero sradicate dalle loro case, i bambini vennero separati dai loro genitori, l’assassinio di ebrei divenne una consuetudine e un piano sistematico di uccisioni su un intero continente minacciò di cancellare il popolo ebraico dalla faccia della terra e di strappare per sempre le sue radici irripetibili. Ma il popolo il cui destino sembrava irrimediabilmente segnato riuscì a sopravvivere. Di più. In quei tempi durissimi, mandò soldati ebrei a combattere nelle forze armate alleate e nelle Brigate Ebraiche contro l’esercito nazista, mentre combattenti e partigiani del ghetto combattevano praticamente a mani nude per la loro vita e la loro libertà. Molti altri combatterono una battaglia diversa, egualmente ardua, per preservare la propria umanità. Come seppero restare aggrappati alla vita e all’identità ebraica con quel poco di forze che gli rimanevano resta per noi un esempio eccezionale. I sopravvissuti si diressero poi verso la Terra d’Israele e qui iniziarono da capo la loro vita.Se potessimo udire le voci di quelli del nostro popolo che furono vittime dell’odio e dell’antisemitismo, li sentiremmo chiederci una cosa: di non dipendere mai dalla benevolenza di nessuno. Noi, comandanti e soldati delle Forze di Difesa israeliane – passati, presenti e futuri – siamo le forze di difesa che essi invocavano incamminandosi verso i forni crematori. A loro nome, ci assumiamo l’impegno di continuare a rievocare la loro storia. Noi, l’ultima generazione che ha avuto il privilegio di ascoltare la loro testimonianza di prima mano, preserveremo ogni disegno ancora esistente e ogni pagina di diario sopravvissuta fino a noi, affinché la loro testimonianza possa continuare ad echeggiare per le generazioni future. Continueremo a batterci per la sicurezza della nazione, per permetterle di rimanere indipendente e di prosperare affinché le generazioni future possano vivere qui in sicurezza e benessere. Le stelle gialle cucite sugli abiti di allora sono diventate le mostrine dei combattenti di oggi, e la Stella di Davide sventola oggi orgogliosa sulla bandiera di uno stato di Israele indipendente e protetto. Mentre con una mano rendiamo onore ai caduti, stringiamo l’altra a pugno pronti a sconfiggere ogni minaccia. Possa il ricordo dei dei milioni essere di benedizione. (Da: Israel HaYom, 1.5.19) takinut3@gmail.com