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La Stampa Rassegna Stampa
19.04.2019 Torino, il boicottaggio al contrario chiesto dall'Osservatorio Solomon: un danno enorme per Israele
Cronaca di Federico Callegaro

Testata: La Stampa
Data: 19 aprile 2019
Pagina: 39
Autore: Federico Callegaro
Titolo: «Schiaffi tra Lega e 5 stelle sul musicista che critica Israele»

Riprendiamo dalla STAMPA (cronaca di Torino) di oggi 19/04/2019, a pag.39 con il titolo "Schiaffi tra Lega e 5 stelle sul musicista che critica Israele" la cronaca di Federico Callegaro.

Fabrizio Ricca, unico consigliere della Lega nel Consiglio comunale di Torino, è un sincero e coraggioso amico di Israele. Ma non conosce a fondo l'universo italiano che, in modi spesso opposti, ottiene risultati in contrapposizione alle intenzioni. Avvenne già con le accuse al Rettore dell'Università di Torino nel dicembre scorso. Ricca però continua a predere sul serio ogni segnalazione che riceve senza verificarla, facendo così un regalo ai 5Stelle, che rispondono quindi con argomentazioni ineccepibili. Accusano persino la Lega di essere un partito antisemita, una menzogna, visto che in Italia è proprio il partito 5Stelle ad essere il più scatenato contro Israele.
L'associazione Italia Israele di Torino, si dissocia dal comunicato a firma Solomon, evidentemente male informato da fonti locali.

La possibilità di esprimere opinioni personali va tutelata, anche quando si tratta di opinioni faziose e parziali. L' Osservatorio Solomon, gruppo che vorrebbe difendere le ragioni di Israele, è intervenuto per chiedere di annullare l'invito al sassofonista israeliano Gilad Atzmon, che ha opinioni apertamente antisioniste e un feroce odio per Israele. Il danno fatto dall'Osservatorio Solomon - che agisce nello stesso modo dei boicottatori antisemiti del movimento Bds, semplicemente con un altro bersaglio - è enorme, perfino maggiore di quello provocato da Atzmon quando apre bocca su Israele

Ecco l'articolo: 

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Federico Callegaro

Cosa c’entrano Israele, l’antisionismo e l’antisemitismo con il Jazz? C’entrano, perché la nuova polemica esplosa a pochi giorni dal via del Festival musicale cittadino ruota intorno all’invito di un artista, Gilad Atzmon, che pur essendo nato in Israele non ha mai nascosto - anzi l’ha mostrata anche in modo poco urbano - la sua inimicizia nei confronti dello stato ebraico.

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Gilad Atzmon

Ad accendere la miccia di una polemica che è subito divampata per la presenza del musicista è stata l’associazione «Solomon-Osservatorio sulle Discriminazioni, gruppo pro-Israele» che ha scritto una lettera alla sindaca Chiara Appendino e a tutti i partner privati dell’evento musicale per denunciare la presenza dell’artista. «Troviamo contrario ai principi comuni che devono guidare le nostre istituzioni che si offra un palco per esibirsi e potenzialmente per fare propaganda nociva a personaggi che si sono espressi con affermazioni irricevibili contro uno Stato a noi amico - ha tuonato Fabrizio Ricca della Lega sempre in prima linea in difesa dello Stato ebraico -. Non possiamo tollerare la presenza di Gilad Atzmon al Torino Jazz Festival e chiediamo che la sua esibizione sia annullata».

I Cinquestelle in Comune sono subito scesi in campo in difesa delle scelte del Festival ma non hanno perso l’occasione di attaccare con violenza i leghisti alleati nel governo del Paese: «Al di là dei giudizi sui comportamenti dello Stato di Israele, pretendere che un artista non abbia una posizione e un’idea su quanto avviene nella sua terra d’origine è sciocco e illiberale - affermano i 5 Stelle Valentina Sganga e Massimo Giovara -. Soprattutto è ridicolo che a puntare il dito sull’odio verso gli ebrei siano i leghisti che ospitano tra le loro fila veri antisemiti».

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/ 65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

 


lettere@lastampa.it

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