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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.04.2019 'Fauda': la serie tv capolavoro arriva da Israele
Commento di Aldo Grasso

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 aprile 2019
Pagina: 63
Autore: Aldo Grasso
Titolo: «'Fauda', il male su due fronti tra israeliani e palestinesi»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/04/2019, a pag. 63 con il titolo " 'Fauda', il male su due fronti tra israeliani e palestinesi", l'analisi di Aldo Grasso.

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Aldo Grasso

Da diversi anni Israele ci ha abituati a serie tv di ottima fattura, in grado di circolare ed essere adattati in tutto il mondo. Su tutti, «Homeland» e «In Treatment», autentici capolavori che hanno consacrato un modello di produzione originale, innovativo, mai superficiale nello sguardo e nel racconto. Su Netflix è disponibile un altro monile di questa piccola, ma prolifica scuola creativa: «Fauda», due stagioni da 12 episodi l’una e la terza già in fase di realizzazione, è una serie magnetica e spiazzante, unica nel suo essere distaccata ed equidistante di fronte alla quotidianità tragica del conflitto israelo-palestinese. Ideata da Lior Raz (che è anche attore protagonista) e Avi Issachroff, «Fauda» mette in scena il sangue, i codici, la vendetta che serpeggiano nei territori in guerra da decenni.

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Tutta la storia prende le mosse da quando gli agenti del Mista’arvim, unità speciale della difesa israeliana, scoprono che il terrorista palestinese Abu Ahmed (detto la «pantera») è ancora vivo sebbene fossero convinti di averlo eliminato. Sulle sue tracce viene messo Doron (un Lior Raz perfettamente a suo agio), ormai ritiratosi a vita privata. Durante un’operazione viene ucciso il fratello di Ahmed, fresco sposo, e l’episodio innesca una spirale di vendetta senza fine. «Fauda», che in arabo significa «caos» e che nel linguaggio militare israeliano indica il momento in cui un’azione sotto copertura fallisce facendo saltare tutti i piani, ha il pregio di stare dentro il conflitto senza ambiguità, né indulgenze, mostrando il male che si annida in entrambi i fronti, grazie anche alla scelta (azzeccata) della doppia lingua. La regia indugia sui primi piani, sui dettagli, sui silenzi, restituendo i tormenti ma anche quella lucida follia dentro cui non pare scorgersi alcuna possibilità di redenzione.

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