Paolo Mastrolilli
«Da questo momento in poi, chiunque condurrà affari riconducibili alla Guardia rivoluzionaria iraniana commetterà un reato». È il messaggio che tre alti funzionari dell’amministrazione americana hanno inviato ieri all’Europa, durante un briefing con i giornalisti convocato per spiegare le motivazioni e gli effetti del provvedimento con cui gli Usa hanno designato i pasdaran come «Foreign Terrorist Organization (Fto)», cioè organizzazione terroristica straniera.
Donald Trump
Il presidente Trump ha annunciato la sua decisione, notando come questa sia «la prima volta che gli Usa nominano come Fto un organismo di un altro Stato. Ciò sottolinea il fatto che le azioni dell’Iran sono fondamentalmente diverse da quelle degli altri governi. Questa iniziativa espanderà significativamente lo scopo e le dimensioni della nostra massima pressione sul regime. Se farete affari con l’Irgc, finanzierete il terrorismo». Il segretario di Stato Pompeo ha chiarito la giustificazione principale della decisione: «Per quarant’anni, la Guardia rivoluzionaria ha attivamente partecipato ad azioni terroristiche, e ha creato, sostenuto o diretto altri gruppi terroristici». Un comunicato del dipartimento di Stato ha ricordato che «il regime iraniano è stato responsabile della morte di almeno 603 militari americani in Iraq dal 2003». L’Irgc, e la sua Quds Force, ha condotto diversi attacchi terroristici, da quello contro le Khobar Towers del 1996, fino a quello sventato nel gennaio 2018 in Germania.
Pasdaran iraniani
Queste sono le motivazioni ufficiali, a cui si aggiungono le speculazioni politiche secondo cui la tempistica dell’annuncio sarebbe stata determinata dalla volontà di dare un ulteriore aiuto al premier israeliano Netanyahu alla vigilia delle elezioni. Dal punto di vista pratico, la designazione come «Foreign Terrorist Organization» ostacolerà le operazioni della Guardia rivoluzionaria in particolare all’estero, impedendo i viaggi dei suoi uomini, minacciando arresti dei leader quando saranno fuori dai confini nazionali. Il governo iracheno dovrà decidere se mantenere i rapporti di dipendenza da quello iraniano che ha oggi. Lo stesso Trump, però, ha detto che il provvedimento ha lo scopo di aumentare la pressione a su Teheran dopo la denuncia dell’accordo nucleare, e qui entra in gioco l’Europa. I pasdaran non sono solo una forza militare con circa 100.000 uomini, ma anche un apparato che secondo Pompeo, quando era direttore della Cia, controlla circa il 20% dell’economia nazionale, in particolare nei settori strategici come l’energia. Quindi colpire l’Irgc significa attaccare anche le fonti di finanziamento dell’Iran, accrescendo le difficoltà per la stessa sopravvivenza del regime degli ayatollah. Durante il briefing, i funzionari Usa hanno chiarito che in questo quadro guardano soprattutto all’Europa, e quindi anche all’Italia, che non ha abbandonato l’accordo nucleare e sta cercando di creare un meccanismo per continuare a concludere affari con l’Iran: «Chi tratterà con la Guardia rivoluzionaria ora violerà la legge». La risposta di Teheran non si è fatta aspettare: il ministro degli Esteri Zarif ha proposto di includere le truppe Usa che operano in Medio Oriente in un’analoga lista nera.
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