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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.04.2019 IC7 - Il commento di Carlo Benigni: Non cambia la linea dell'Onu contro Israele. E l'Italia?
Dal 24 al 30 marzo 2019

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 aprile 2019
Pagina: 1
Autore: Carlo Benigni
Titolo: «IC7 - Il commento di Carlo Benigni: Non cambia la linea dell'Onu contro Israele. E l'Italia?»

IC7 - Il commento di Carlo Benigni
Dal 24 al 30 marzo 2019

Non cambia la linea dell'Onu contro Israele. E l'Italia?

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Una volta di più le Nazioni Unite si sono schierate contro Israele. 
Sette relazioni pregiudizialmente ostili da parte del Consiglio per i Diritti Umani, nella riunione tenuta a Ginevra il 18 marzo. Una volta di più le Nazioni Unite e le organizzazioni ad esse collegate hanno assunto una posizione pregiudizialmente negativa nei confronti di Israele. Il 18 marzo il Consiglio per i Diritti Umani, con sede a Ginevra, ha posto all'ordine del giorno sette condanne dello Stato ebraico per presunte violazioni dei diritti dei palestinesi a Gaza, in Cisgiordania e nel Golan; una nuova commissione di inchiesta accusa i soldati israeliani di "crimini contro l'umanità", e pretende il loro arresto, per aver difeso le frontiere del loro Stato contro Hamas ed i manifestanti civili (strumentalizzati dall'organizzazione terrorista, con donne e bambini costretti in prima fila). Le proposte contro Israele sono state approvate a maggioranza. Il Consiglio si compone di 47 membri, che durano in carica per tre anni; tra questi, paesi notoriamente rispettosi dei diritti civili, delle donne, delle minoranze, quali Cina, Russia, Qatar, Iran, Iraq, Egitto Arabia Saudita, Eritrea. Del Consiglio fa parte anche l'Italia, per il periodo 2019-2021.

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Hillel Neuer

...ma tutta l'Europa amica di Israele ha risposto, lo stesso giorno, con una grande manifestazione a Ginevra, di fronte al Palazzo delle Nazioni. 
Lo stesso giorno, a Ginevra, simbolicamente di fronte al Palazzo delle Nazioni, si è tenuta una manifestazione "per l'eguaglianza dei diritti alle Nazioni Unite", promossa dall'organizzzazione svizzera UN Watch e dall'EAI-European Alliance for Israel, alla quale hanno aderito venti associazioni nazionali da tutta Europa, tra le quali l'Udai. Si sono alternati, per due ore, relatori dei vari paesi, a partire dal rappresentante del Cruif, che riunisce tutte le associazioni ebraiche francesi; scrittori, diplomatici, esperti in antiterrorismo. A chi scrive è stato riservato l'onore di parlare a nome dell'Italia, a conclusione della manifestazione. Le analisi sono state concordi. In seno all'ONU gli slogan, le deformazioni, i pregiudizi, le manipolazioni hanno preso il posto della verità. Ignoranza e falsificazione: questi i due poli dell'ostilità nei confronti di Israele. Ciò è tanto più grave in quanto in tutto il mondo è in atto una ripresa dell'antisemitismo. Oggi vi sono dittature, governi sovranisti e democrazie autoritarie che per nascondere le proprie difficoltà ed i propri fallimenti indirizzano l'opinione pubblica contro presunti nemici esterni, tra questi lo Stato di Israele, ed interni; chi può escludere -motus in fine velocior- che come nemici interni siano prima o poi individuati gli ebrei in quanto tali? Il ricordo delle leggi razziali del 1938 dovrebbe farci riflettere. La cronaca recente registra, negli Stati Uniti come in Europa, iniziative violente contro gli ebrei; non a caso le Aliyah, specie dalla Francia, sono in forte crescita. Vi è motivo di preoccupazione per l'esplicito antisemitismo del leader laburista britannico Jeremy Corbin e di giovani emergenti candidate del Partito Democratico alla presidenza degli Stati Uniti. Anche in Italia la situazione va peggiorando. L'atteggiamento delle istituzioni internazionali- le Nazioni Unite con i loro organismi e l'Unione Europea- è di inammissibile gravità, perché favorisce il crescere del pregiudizio e dell'odio contro gli ebrei ed il loro Stato. L'80% delle condanne da parte delle Nazioni Unite per violazione dei diritti umani è contro Israele; nessuna condanna nei confronti dell'Iran e di Hamas, che hanno esplicitamente in progamma la distruzione dell'"entità sionista". Sull'antisionismo. Tutti hanno sottolineato che è l'alibi di un nuovo, virulento antisemitismo. Una volta di più si vede che molti apprezzano gli ebrei solo da morti, ma non riconoscono loro il diritto di avere un proprio Stato e di saperlo difendere, descrivendo i palestinesi come vittime di una sorta di Shoah dei nostri tempi.

...e l'Italia, in questo contesto? 
Purtroppo l'Italia, nella riunione del 18 marzo, è stata tra i paesi che hanno espresso un voto di astensione, a differenza dagli Stati Uniti e dell'Australia, che hanno votato contro. La domanda è: questo Governo ha una visione strategica in politica internazionale? Al suo interno coesistono due diverse posizioni, ma sinora ha prevalso quella del M5S, gestita da Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, filopalestinese dichiarato. Infatti il Governo Conte ha bloccato la condanna del dittatore venezuelano Maduro in sede di Unione Europea, non ha riconosciuto il presidente Guaito, si oppone alla TAV, si ispira ad un sovranismo quantomeno provinciale. Il leader della Lega, Matteo Salvini, si è espresso più volte a favore di Israele, ma senza riscontri operativi. Forse non è stato informato delle istruzioni impartite al rappresentante dell'Italia nel Consiglio per i Diritti Umani... Sta di fatto che l'autorevolezza internazionale del nostro paese, in una condizione di crescente isolamento, non è mai caduta così in basso. E forse sarà tardi per recuperare.

Risultati immagini per udai unione di associazione pro israele

Per maggiori informazioni: sul sito www.udai.eu (cliccare "comunicati") un report completo della manifestazione di Ginevra; sul sito www.UNWatch.org, il report con le decisioni sulle singole mozioni contro Israele.

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Carlo Benigni
presidente nazionale UDAI


takinut3@gmail.com

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