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Informazione Corretta Rassegna Stampa
31.03.2019 Gaza: la disinformazione di Carlo Paris su Rai Tg1
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 31 marzo 2019
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Gaza: la disinformazione di Carlo Paris su Rai Tg1»

Gaza: la disinformazione di Carlo Paris su Rai Tg1
Commento di Deborah Fait

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/edizioni/ContentSet-9b6e0cba-4bef-4aef-8cf0-9f7f665b7dfb-tg1.html?item=undefined

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Carlo Paris, specialista in menzogne e omissioni

 Nel telegiornale di Rai 1 del 30 marzo, ore 20.15, Carlo Paris ha dimostrato di avere dei vuoti di memoria. Ha già dimenticato i missili lanciati su Tel Aviv? Ha già dimenticato che uno degli ultimi due ha colpito in pieno una casa del Moshav Mishmeret ferendo 7 persone tra cui due bambini? Quelle sette persone potevano essere morte ammazzate se le sirene non avessero funzionato e se in quella casa non vi fosse stata la camera della guerra dove in pochi secondi tutti si sono rifugiati. Nonostante ciò tutta la famiglia è stata ricoverata all'ospedale per ferite dovute alle schegge ricevute durante la fuga e per lo stato di chock in cui versavano soprattutto i bambini.
Tutto dimenticato da Carlo Paris!
Non ha dimenticato però di nominare i 269 palestinesi uccisi nell'arco di un anno durante le loro stramaledette manifestazioni del venerdì sera quando tentano di abbattere le reti, sfondare il confine e penetrare in Israele. Si, 269 palestinesi uccisi perché armati, perché lanciavano bombe contro i soldati, perchè sparavano contro i soldati che spesso si sono salvati grazie agli elmetti a prova di pallottola, perché sorpresi mentre tentavano di tagliare le reti di confine.
Ogni venerdì da un anno a questa parte dalle 10.000 alle 50.000 belve fanatiche saltano, urlano, sparano, tirano bombe con l'intenzione di penetrare nel paese e ammazzare israeliani. Il dovere dei soldati e' di fermarli con ogni mezzo prima che riescano a sfondare la rete. Guai se accadesse, avremmo un'invasione di belve armate di fucili, coltelli e bombe in ogni villaggio israeliano in prossimità di Gaza.

Hamas, che fa il bello e il cattivo tempo, organizza le manifestazioni ordinando ai suoi servi della gleba, perché altro non sono se non servi, di portare anche i bambini nella speranza che qualche pallottola nemica li colpisca. Tutti quei bambini, in alcuni casi addirittura lattanti, sono comunque rimasti intossicati a forza di respirare il fumo nero delle migliaia di copertoni che i manifestanti bruciano ogni venerdì per creare una barriera di fumo tra loro e i soldati.
Fumo nero e cancerogeno, bombe, palloncini pieni di esplosivo, armi di ogni tipo, gente urlante e sporca.. Questo è l'ambiente in cui Hamas costringe i bambini di Gaza mettendo anche nelle manine dei più piccoli delle pietre da lanciare contro gli odiati yahud (ebrei).

Cosa si può sperare per quelle future generazioni se non il peggio del peggio? E dove sono le organizzazioni per l'infanzia? Dov'è Save the Children? Perché permettono lo stupro morale dei bambini palestinesi costretti a vivere a pane e odio?
Tutto questo però i giornalisti come Carlo Paris non lo dicono, sono muti, non possono dire quanto Hamas sia un'organizzazione di assassini né quanto la popolazione, pur odiandoli, odi molto di più Israele perché così gli è stato insegnato da Arafat, a Abu Mazen a Hanyeh.
La manifestazione di ieri sera è stata meno furiosa delle precedenti, ha visto non più di 10.000 palestinisti perché Hamas aveva precedentemente ordinato di limitare gli attacchi, a dimostrazione che l'organizzazione terroristica ha il completo potere su ogni cosa che a Gaza si muova o respiri. I boss, ben nascosti e al sicuro nei bunker, manipolano la gente come se si trattasse di marionette, quando ordinano "andate a farvi ammazzare" "i martiri" obbediscono e vanno.

A Carlo Paris voglio dire che, in questi giorni, a un anno dalle prime manifestazioni, è stato reso noto il bilancio: 1233 missili lanciati da Gaza, 1963 incendi appiccati in Israele, 8648 acri di terra israeliana bruciata, 94 dispositivi esplosivi lanciati in Israele. Sicuramente lui ne sarà stato informato e allora perché non dirlo? Perché parlare solo dei palestinisti che sono andati, e tutti sanno che vengono pagati, a farsi ammazzare per avere il martirio?
Perché non dire che se Israele non avesse un sistema di difesa quasi perfetto, non si sarebbero contate le stragi di cittadini inermi? E perché non dire che ogni ferito, ogni morto palestinista ha una tariffa? Perché non dire che anche i bambini vengono pagati per andare a far casino lungo il confine con la speranza che vengano colpiti o che soffochino a causa del fumo?
I feriti hanno una tariffa che è sui 300 $, i morti naturalmente vengono pagati molto di più.

La cosa schifosa è che il servizio pubblico RAI, come anche altre testate, faccia passare i terroristi per eroi e Israele, che ne è la vittima da ormai quasi un secolo, per carnefice. Questo deve finire! Se a Gaza i morti sono stati 269 a fronte di un paio di israeliani è solo perché Israele usa i soldi per difendere i propri cittadini, è la sua priorità. I boss palestinisti usano i soldi, e ne ricevono tanti, per far morire la propria popolazione. Questa è la differenza, Carlo Paris.
Questo è quello che bisogna dire, se Israele non sapesse difendersi non esisterebbe più da molti anni.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut3@gmail.com

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