Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 19/03/2019, a pag. 12, il commento "Palestinese uccide un soldato e un rabbino con 12 figli" di Fiammetta Martegani.
Fiammetta Martegani riporta con equilibrio la notizia dell'attentato di domenica vicino alla città di Ariel, nei territori contesi, e anche il titolo dell'articolo riflette questa impostazione. Le ultime righe del pezzo però passano a descrivere altro dall'attentato: "L'episodio si inserisce in un clima già teso nel Paese" e "la questione delle minoranze sta diventando uno dei temi più divisivi". Questa aggiunta, che non ha nulla a che fare con quanto scritto prima, ha l'effetto di smorzare e diluire il peso dell'azione terroristica. In questo modo vengono anche ridotte le responsabilità dell'attentatore arabo palestinese.
Ecco l'articolo:
Ahiad Ettinger, Gal Keidan: le due vittime israeliane del terrorista arabo palestinese
Tel Aviv Domenica mattina, vicino alla colonia ebraica di Ariel (Cisgiordania), un palestinese di 20 anni ha aggredito con un coltello, uccidendolo, un soldato israeliano di guardia, Gal Keidan, 19 anni. Gli ha sottratto l'arma di ordinanza, ha sparato contro tre auto, mettendosi poi alla guida di uno dei veicoli. Si e diretto verso l'incrocio Gitai Avishar e lì ha aperto il fuoco di nuovo contro alcuni civili a una fermata dell'autobus, per poi fuggire verso la città palestinese di Brugin. Un altro soldato israeliano, Alexander Dvorsky è ricoverato in gravi condizioni. Mentre è morto ieri mattina uno dei civili feriti: il rabbino Ahiad Ettinger, 47 anni, padre di 12 bambini. Viveva con la moglie e i piccoli nell'insediamento di Eli, e guidava una scuola religiosa, a Tel Aviv sud, diventata luogo di incontro per molti immigrati. L'attentatore sarebbe già stato individuato: si tratterebbe di Ornar Amin Abu Laila, 20 anni. L'Esercito ha lanciato una massiccia caccia all'uomo per trovarlo. Hamas e Jihad lo hanno acclamato come un eroe, ma senza rivendicare l'attacco. L'ipotesi più probabile è che si tratti di un lupo solitario. «Conosciamo la sua identità, sappiamo dove vive», ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu. «Ho dato istruzioni - ha aggiunto - di demolire la sua casa». Yair Lapid, co-leader (insieme all'ex generale Benny Gantz) del partito Blu Bianco (rivale del Likud di Netanyahu alle elezioni del 9 aprile) ha definito rabbi Ettinger un «eroe che ha dato la vita cercando di neutralizzare il terrorista».
L'episodio si inserisce in un clima già teso nel Paese, scosso dopo i lanci da Gaza verso Tel Aviv di settimana scorsa e al centro di una cosa elettorale che si fa sempre più accesa. La questione delle minoranze sta diventando uno dei temi più divisivi. Ieri la Corte Suprema ha bocciato la candidatura alle prossime elezioni di Michael Ben-Ari, leader del partito della destra radicale Otzma Yeudit, a causa della sua ideologia antiaraba. La Corte ha potuto contare sull'opinione dell'Avvocato Generale dello Stato Avichai Mandelblit che ha messo in luce la lunga storia di «grave ed estremo razzismo» di Ben-Ari.
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