A destra: Benny Gantz al cellulare
E' affidabile un politico che si candida a guidare Israele che non è in grado di accorgersi che il proprio cellulare è controllato dal nemico più pericoloso di Israele, l'Iran? Agli israeliani che si recheranno alle urne il 9 aprile il dovere di rispondere.
Ecco l'articolo:
Davide Lerner L'ayatollah Khamenei
La notizia che il leader dell’opposizione israeliana Benny Gantz sarebbe stato spiato dai servizi segreti iraniani, tramite l’hackeraggio del suo telefono cellulare, ha aperto un caso che da giorni domina la campagna in vista delle elezioni del 9 aprile. Secondo il giornalista Amit Segal, due ufficiali dello Shin Bet, i servizi di sicurezza interna, avrebbero informato l’ex capo dell’esercito e sfidante di Netanyahu dell’attacco cyber iraniano proprio nei giorni in cui era impegnato nel lancio del suo nuovo partito. L’ufficio di Gantz non smentisce, ma sottolinea che il leader del partito "Blu e bianco" non era più a capo dell’esercito da 4 anni quando le spie iraniane avrebbero avuto accesso alle informazioni del suo cellulare. Gantz stesso ha ribadito più volte che, trattandosi di un periodo in cui non rivestiva ruoli pubblici, nessuna informazione sensibile o pericolosa per la sicurezza di Israele sarebbe stata sottratta. Fonti del partito "Blu e bianco" considerano sospetto il tempismo con cui la notizia è stata diffusa, mettendo in imbarazzo Gantz a poche settimane dal voto. Siccome i servizi di sicurezza interna dello Shin Bet rispondono al primo ministro, cioè Netanyahu, il sospetto è che la notizia sia trapelata dagli ambienti della sua campagna.
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