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Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
14.03.2019 Pericolo Iran: Lilli Gruber rovescia le responsabilità e attacca Israele
Nella risposta a un lettore

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 14 marzo 2019
Pagina: 9
Autore: Lilli Gruber
Titolo: «Israele, Iran e i disastri prodotti dalle minacce infondate»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - SETTE di oggi, 14/03/2019 a pag.9 con il titolo "Israele, Iran e i disastri prodotti dalle minacce infondate" la risposta di Lilli Gruber a un lettore.

A destra: Lilli Gruber

Lilli Gruber rovescia completamente le responsabilità scrivendo di Iran e Israele. Comincia mettendo in dubbio che Mahmoud Ahmadinejad abbia mai detto di voler "cancellare" Israele, ignorando invece che lo ha affermato pubblicamente in ogni occasione. A seguire, invece di soffermarsi sul pericolo dell'Iran ormai prossimo a possedere armi nucleari, Gruber elenca le armi a disposizione di Israele, omettendo che si tratta di un arsenale indispensabile per dissuadere i nemici dello Stato ebraico da attacchi. Lo scopo delle armi di Israele è quindi unicamente difensivo e non offensivo, come invece quello dell'arsenale di Teheran. Gruber conclude scrivendo di "minacce infondate", concludendo nel modo peggiore un articolo di totale disinformazione.

Ecco lettera e risposta:

Cara Lilli, le minacce dell'Iran nei confronti di Israele fanno ribrezzo: «Israele deve essere cancellato dalla faccia della terra». La comunità internazionale dovrebbe intervenire con forza e decisione per frenare l'Islam più integralista. Di fronte all'intimidazione di una nuova Shoah, il silenzio delle massime autorità è preoccupante.

Gabriele Salini
gabriele.salini@gmail.com

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CARO GABRIELE, visto che solleva tutto a un tratto l'argomento, immagino che sia a conoscenza del dibattito sulla traduzione della dichiarazione pubblica su Israele dell'ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad nell'ottobre 2005. Alcuni sostengono che non abbia mai detto «cancellare», altri che lo abbia fatto. So bene che l'ex presidente e i falchi suoi sostenitori erano e sono ostili a Israele. Ma la domanda (su un tema molto complesso che richiederebbe un lungo approfondimento) è sulle intenzioni e le capacità della Repubblica islamica di lanciare un attacco militare. Secondo la Arms Control Association di Washington, Israele possiede 80 testate atomiche e materiale fissile sufficiente per 200 testate totali. Secondo la stessa fonte, l'Iran non ha testate nucleari e ci vorrebbero ancora anni per sviluppare una bomba, ove mai la leadership di Teheran dovesse decidere di proseguire sulla strada del nucleare. Se Washington, Tel Aviv o Ryadh volessero fare una guerra preventiva dando per scontato che l'Iran sarà una potenza nucleare, sarebbe certamente allarmante. Meglio far parlare la diplomazia che le armi. Ricordiamoci dei numerosi disastri prodotti dalle menzogne su minacce infondate, non solo in Medio Oriente. Infine, per favore, non insultiamo la memoria di milioni di ebrei sterminati dai nazisti usando la parola Shoah in modo inappropriato.

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sette@corriere.it

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