sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
23.02.2019 Trump: 200 soldati restano in Siria
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 23 febbraio 2019
Pagina: 13
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Trump cambia idea, in Siria duecento soldati»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/02/2019, a pag.13 con il titolo "Trump cambia idea, in Siria duecento soldati" il servizio di Giordano Stabile

Immagine correlataImmagine correlata
Giordano Stabile

Marcia indietro sulla Siria della Casa Bianca, che giovedì sera ha annunciato l'intenzione di lasciare circa 200 soldati sul terreno, dopo il ritiro totale deciso dal presidente Trump in dicembre. Secondo la portavoce Sanders, i militari avranno un ruolo di «peacekeeper». Saranno schierati nelle regioni settentrionali al confine con la Turchia, e nella base di Al Tanf al confine con Iraq e Giordania. Il loro compito sarà fornire assistenza logistica e di intelligence agli alleati, aiutando anche a guidare gli eventuali bombardamenti. L'annuncio del ritiro da parte di Trump aveva provocato le dimissioni del segretario alla Difesa Mattis e del capo della Coalizione anti-Isis McGurk, perché entrambi lo giudicavano prematuro. Secondo loro il Califfato non è sconfitto, e potrebbe tornare, o minacciare l'Occidente con attentati. Inoltre il ritiro completo consegnerebbe la Siria a Russia e Iran, esponendo i curdi alleati degli americani alla vendetta della Turchia. I Paesi europei, in particolare Francia e Gran Bretagna, condividono queste preoccupazioni, e durante la recente conferenza di Monaco hanno chiarito al vice presidente Pence che non resterebbero soli sul terreno a rimpiazzare i soldati americani. Tutti questi elementi hanno spinto Trump a riconsiderare la sua decisione, e dopo una telefonata con il leader turco Erdogan la Casa Bianca ha ufficializzato la mezza marcia indietro. Il Pentagono però è stato colto alla sprovvista anche da questo secondo annuncio, evitando di commentare i dettagli operativi. Lo stesso problema ora si sta ponendo anche per l'Afghanistan, e ciò riguarda direttamente l'Italia. Trump vuole ritirarsi, ma i militari e i diplomatici lo stanno spingendo a lasciare almeno un piccolo contingente strategico, per evitare che il governo cada e i taleban riprendano il controllo del Paese, appena i soldati americani andranno via. Anche Roma vuole ritirarsi, e certamente gli alleati non resterebbero sul terreno se partissero gli Usa. Washington però preme affinché non ci siano annunci o passi formali, prima che l'amministrazione avrà completato la sua revisione e deciso le prossime mosse

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT