Riprendiamo da LIBERO di oggi, 23/02/2019, a pag.10 con il titolo "La Merkel lascia scappare i terroristi" il commento di Daniel Mosseri
Daniel Mosseri
Amis Amri, il terrorista tunisino ritenuto colpevole della stragealmercatino di Natale nel centro di Berlino (19 dicembre 2016), non agì da solo. Ad aiutarlo nella capitale tedesca c’era Bilel Ben Ammar, un cittadino marocchino considerato un islamico radicaleegiànotoalleautorità di sicurezza ancor prima dell’arrivo di Amri in Germania. Le informazioni sul complice del terrorista islamico che piombò con un tir sui turistie berlinesi intenti a comprare doni natalizi – il bilancio della strage fu di 12 morti e 60feriti – sono state divulgate dal settimanale Focus che ha citato un documento riservato delministerofederale degli Interni. Non solo i due estremisti islamici si conoscevano, ma nel documento, spiega ancora Focus, si legge che Amri e Ammar si sarebbero incontrati il giorno prima della strage e che il marocchino sarebbe tornato l’indomani sul luogo del delitto per scattare alcune foto. Peggio ancora: riconosciuto e fermato dalla polizia tedesca, Ammar, non sarebbe stato trattenuto per accertamenti, ma al contrario espulso verso il suo Paese con una procedura accelerata. In sostanza, nelle ore in cui perdevano le tracce di Anis Amri, che sarà freddato quattro giorni più tardi dalla polizia italiana alle porte di Milano, gli investigatori tedeschi congedavano in fretta e furia un complice del salafita tunisino solo nove giorni dopo la strage di Breitscheidplatz. «Le autorità di sicurezza e il ministero degli Interni hanno uno specificointeresse a che l’espulsione avvenga con successo», si legge in una mail che Focus afferma di avere letto. Così Ammar, che era giunto in Germania nel 2015 come richiedente-asilo, fu prelevato dalla sua cella ed espulso il 1 febbraio del 2017. A suo favore avrebbe giocatola suafunzione diinformatore dei servizi segreti marocchini. Eppure su di lui pesava una montagna di sospetti: non ultimo quello di essere stato riconosciuto da una telecamera di sicurezza installata nei pressi di Breitscheidplatz mentre colpiva un uomo alla testa con un bastone di legno all’apparente scopo di facilitare la fuga di Amri subito dopol’attentato. L’uomo colpito daAmmar è ancora in coma, aggiunge Focus. Incontrando la stampa venerdì mattina, una portavoce del ministero degli Interni ha negato di essere a conoscenza del video relativo alla fuga di Amri e ha poi messo in dubbio la veridicità del racconto di Focus. Ore dopo, il Viminale tedesco ha diffuso una nota in cui si conferma che «l’espulsione di Bilel BenAmmar, raccontata oggi dai media, è un processo che risale all’inizio del 2017. Il ministrofederale degli Interni Horst Seehofer è stato informato dell'incidente oggi e ha ordinato che le circostanze dell’accaduto che le circostanze dell’accaduto siano immediatamente indagate».
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