I Radicali per la libertà contro i 40 anni di dittatura iraniana
Commento di Deborah Fait
A destra: la locandina della manifestazione
http://www.tg3.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a60cf1fc-2918-4dd5-b66a-0a208f65a280-tg3.html#p=
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/tg5/edizione-ore-2000-del-14-febbraio_F309453601017901
Nei due link i servizi di TG3 Rai delle ore 20, pochi secondi, e quello di TG5 più completo.
La manifestazione di ieri a Roma davanti all'ambasciata iraniana
Giovedì 14 febbraio, davanti all'ambasciata dell'Iran a Roma, c'è stata una manifestazione contro il regime e per i diritti umani organizzata dal Partito Radicale e da Nessuno tocchi Caino. Contro l'islam e la dittatura dei mullah, sempre accolti con tutti gli onori in Italia e in Europa. Erano presenti Rita Bernardini, Sergio D'Elia, Davood Karimi, un amico presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani, molte bandiere bianche e su tutte garriva una grande bandiera d'Israele. "Siamo qui ad alzare la bandiera di Israele davanti all'ambasciata iraniana" hanno detto. I radicali, quelli eredi di Marco Pannella, sono sempre contro corrente nella difesa dei diritti umani, per Israele che, come ha detto Rita Bernardini, è l'unica democrazia del Medio Oriente e forse per questo i mullah vogliono distruggerla nell'indifferenza del mondo intero. Bernardini, come tutti i presenti, ha chiesto la libertà dai 40 anni di dittatura degli ayatollah, contro la violazione dei diritti umani, contro le impiccagioni di uomini, donne, persino ragazzi e ragazze giovanissimi, contro gli omosessuali e chiunque sia inviso al regime. A questa manifestazione avrebbero dovuto essere presenti tutti i partiti, tutta Roma, tutta l'Italia democratica invece, come sempre, i radicali sono lasciati soli nelle loro battaglie contro le dittature, contro l'odio, soli come quando andavamo in piazza a manifestare per Israele contro la violenza e il terrorismo di Arafat o per la libertà del Tibet contro l'occupazione cinese. Eravamo sempre i soliti quattro gatti che la gente guardava con curiosità quando non con rabbia e disprezzo. Che differenza tra le manifestazioni del partito radicale per i diritti umani e la democrazia e quelle contro Israele organizzate dai filo palestinesi che portano sempre in piazza migliaia di persone urlanti. Non c'è niente che coinvolga più dell'odio. Giovedì a Varsavia si è svolta anche la conferenza sul Medio Oriente, organizzata da Donald Trump, per chiedere un'intesa sul nucleare iraniano che mette in pericolo non solo Israele ma il mondo intero. Erano presenti Benjamin Netanyahu, Mike Pence, Mike Pompeo, Jared Kushner, Jason Greenblatt ed esponenti del mondo arabo sunnita. Platealmente assenti esponenti di alto livello dell'UE, assente Federica Mogherini e questo è tristemente indicativo della posizione dell'Europa nei confronti della spaventosa dittatura iraniana. Una cosa è certa, finchè l'Europa resterà inerte, genuflessa e servile dinnanzi agli ayatollah, i valori democratici saranno in pericolo.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"