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Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
13.02.2019 Incredibile! Travaglio scopre le 'ingerenze' dell'Iran!
Cronaca di Roberta Zunini

Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 13 febbraio 2019
Pagina: 11
Autore: Roberta Zunini
Titolo: «Lo scrittore che dava fastidio agli ayatollah»

Riprendiamo dal FATTO Quotidiano di oggi, 13/02/2019, a pag.11, con il titolo "Lo scrittore che dava fastidio agli ayatollah " il commento di Roberta Zunini

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D. li fa e poi li accoppia

Incredibile! Sul quotidiano diretto da Marco Travaglio, ormai organo ufficiale del movimento 5Stelle, compare un pezzo critico nei contronti dell'Iran! In più a firma Roberta Zunini, esperta nel criticare Israele! 

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Roberta Zunini

A quarant'anni dalla rivoluione islamica in Iran, l'influenza degli ayatollah persiani sul confinante Iraq, paese a maggioranza araba, è sempre più forte. Tanto forte che chi osa denunciarla ad alta voce può finire all'altro mondo. E successo al poeta iracheno Alaa Mashzoub, noto oltre che per i suoi versi, anche per le critiche contro le interferenze straniere nel suo paese e la corruzione dilagante specialmente nell'esecutivo guidato da partiti sciiti foraggiati da Teheran. Il poeta, 51 anni, nato e vissuto a Kerbala, una delle città sante per tutti gli sciiti non solo iraniani, è stato ucciso sabato scorso da 13 pallottole in un agguato avvenuto mentre rincasava; a sparargli, due uomini. Nei suoi scritti l'intellettuale aveva affrontato senza remore i tabù politici e religiosi che rendono la vita delle menti libereirachenedifficile e frustrante. Lo scrittore, laureato alla facoltà di Belle Arti all'Università di Baghdad nel 1993, iniziò la propria carriera scrivendo per i media locali, in seguito divenne autore di numerosi racconti e romanzi. Dalla caduta di Saddam Hussein, Mashzoub, aveva iniziato a scrivere contro l'aumento del settarismo e lo strapotere delle milizie alimentate dai soldi dell'Iran. Il suo primolibro pubblicato nel 2008 e intitolato In the Homeland and Nazionalism, eraunaraccoltadi poesie proprio sull'interferenza straniera in Iraq e sul ruolo dei religiosi come Moqtada al Saadr. In un post su Facebook del 17 gennaio, Mashzoub aveva criticato l'ayatollah Khomeini, il leader della rivoluzione iraniana del 1979. L'anno scorso inoltre aveva partecipato alle proteste di piazza contro la mancanza di servizi pubblici e di lavoro. Il ministero della Cultura iracheno ha condannato il suo omicidio, ma sono parole che risuonano vuote. IIl fratello di Mashzoub, Kassem, ha affermato che chiunque denunci la corruzione in Iraq può diventare vittima della "libertà di parola". L'uomo ha detto che "tutto ciòchemiofratellodesiderava era vedere l'Iraq in un bellissimo Stato". Secondo Ali Al Bayati, membro dell'Alta Commissione irachena per i diritti umani, `l'assassinio di Mashzoub è stato perpetrato da un gruppo criminale che intende diffondere il terrore e la pauratragli irachenielimitare la loro libertà di espressione. I precedenti omicidi di attivisti civili riflettono la debolezza dei servizi di intelligence". A settembre dello scorso anno era stata uccisa a Baghdad una star dei social media, la modella Tara Fares, "colpevole" di essersi occidentalizzata. Alcune settimane dopo, nella città di Bassora, dove la rete idrica era stata contaminata dall'acqua fognaria facendo scoppiare una epidemia, era stata freddata Soad Al Ali, madre di quattro figli, promotrice delle manifestazioni contro il dissesto infrastrutturale negato dal governo centrale

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