Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 12/02/2019, a pag.17 con il titolo "Bibi Netanyahu tratta con Putin l'adesione all'Unione Eurasiatica" l'analisi di Giordano Stabile
Giordano Stabile
Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin si incontreranno a Mosca il 21 febbraio, per il loro undicesimo vertice in poco più di tre anni. Il dossier più caldo sarà quello della presenza iraniana in Siria. Ma ce n'è un altro dalle implicazioni altrettanto decisive. Ed è l'ingresso di Israele nell'Unione eurasiatica, la comunità di Stati lanciata dalla Russia nel 2014 e che ora potrebbe compiere un salto di dimensioni impressionanti. Le trattative sono state riaperte lo scorso aprile. Le tensioni siriane le hanno rallentate in autunno ma ora, secondo il Times of Israel, siamo al dunque. Per lo Stato ebraico si tratta di entrare in un mercato che già adesso conta 183 milioni di abitanti ma che potrebbe arrivare a un miliardo e mezzo se sarà finalizzata l'adesione dell'India. Ma fra i candidati ci sono anche l'Egitto e, questo a Netanyahu certo non piace, persino l'Iran. L'Unione eurasiatica, il progetto più ambizioso di Putin, è partita cinque anni fa con Russia, Bielorussia, Kazakhstan ma amputata dell'Ucraina che proprio all'idea di essere assorbita nella sfera di influenza russa si era ribellata all'allora presidente Viktor Yanukovich. Nel 2015 sono entrati il Kirghizistan e l'Armenia. Nel corso degli anni il progetto, denominato con la sigla Eaeu, è stato rivisto e modellato sull'Unione europea. Un «mercato unico di beni, servizi, capitali e persone», senza barriere doganali, con norme armonizzate, dotato di una Commissione economica eurasiatica, simile a quella di Bruxelles, e di una Corte di giustizia per dirimere i contrasti legali. Il modello più democratico ha permesso uno sviluppo accelerato. Nel primo semestre del 2018 il commercio estero dell'Eaeu è cresciuto del 22,7 per cento, quello interno del 13,8. Il nodo dell'Iran L'Eaeu è diventata allettante per Israele, soprattutto in prospettiva dell'ingresso dell'India. Le relazioni con New Delhi sono eccellenti, come quelle con Mosca del resto. L'India è un mercato enorme che cresce dell'8 percento all'anno e conta di superare il dieci con l'adesione all'Unione eurasiatica. Anche l'Egitto si è candidato, così come l'Iran. La repubblica islamica potrebbe diventare un ostacolo nelle trattative fra Netanyahu e Putin, ma anche una merce di scambio. Il premier israeliano vuole strappare allo Zar un impegno concreto per ridurre la presenza militare dei Pasdaran in Siria. Conta di mantenere la libertà di azione per i raid contro le loro installazioni militari, nonostante i nuovi sistemi anti-aerei S-300 russi che saranno attivati a marzo. Nelle trattative metterà sul piatto la potenza tecnologica israeliana, nel campo dell'intelligenza artificiale, dellebiotecnologie. Tutti settori che la Russia vuole sviluppare, e in fretta.
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