A chi e a che cosa serve lì'ANPI?
Commento di Deborah Fait
«Sarebbe bello spiegare ai ragazzi delle medie che le foibe le hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far sparire i partigiani jugoslavi che come invenzione storica. Tipo la vergognosa fandonia della foiba di Basovizza» Con queste parole ignobili e false la sezione ANPI di Rovigo si è coperta di infamia.
Quanto pelo sullo stomaco può avere chi fa affermazioni del genere? Quanto cinismo ha nel cuore chi arriva a negare la tragedia delle foibe e in particolare quella di Basovizza, monumento nazionale dal 1992?
Bastava andare a fare un giretto a Trieste, neanche tanto lontana da Rovigo, per appurare la verità e evitare di fare così una figura da cialtroni negazionisti. Nella foiba di Basovizza vennero gettati un numero imprecisato di italiani catturati durante l'occupazione yugoslava di Trieste, si sa che prima del 1945 il pozzo era profondo 228 metri mentre dopo il 1945 i metri erano 198. Da questi numeri la stima che i metri mancanti siano stati riempiti di cadaveri molti dei quali furono recuperati dopo la guerra.
L'eccidio compiuto dai partigiani yugoslavi ai danni della popolazione italiana dell'Istria e Dalmazia, tra infoibati e morti nei campi di concentramento yugoslavi, ammonta a circa 11.000 vittime innocenti prese tra la popolazione italiana. All'epoca era sufficiente essere italiani per venire accusati di fascismo e l'accoglienza che i profughi ricevettero passando dalla rossa Bologna resta una macchia nera sulla coscienza degli italiani 'brava gente' che versavano sulle rotaie della stazione persino il latte destinato ai bambini istriani. Negare tutto questo è impossibile, significa essere senza cervello, senza cuore e completamente privi di cultura storica.
Emanuele Fiano
Emanuele Fiano, figlio di sopravvisutto della Shoah, esponente del PD, quindi al di sopra di ogni sospetto per i membri dell'ANPI, ha dichiarato: «Trovo molto grave che l'Anpi di Rovigo cancelli la vicenda delle foibe, i crimini contro l'umanità vanno ricordati tutti, e quello fu esattamente questo».
A questo punto è lecito chiedersi che senso abbia oggi l' esistenza di un'associazione partigiani. Dove sono i partigiani? Il più giovane dovrebbe avere, se ancora vivente, una novantina d'anni quindi stiamo parlando di un ente assolutamente inutile i cui membri sono persone di estrema sinistra che nulla hanno a che vedere con la guerra che fu. Sono là per insultare i morti, violentare la Storia e avere stretti rapporti con i gruppi antisemiti palestinesi.
Il 25 aprile l'Anpi si è sempre rifiutata di sfilare insieme alla Brigata ebraica, sventolando bandiere palestinesi simbolo del nazismo di ieri e di oggi.
Ma non basta, adesso si stanno appropriando anche delle pietre d'inciampo e mi chiedo con quale diritto. Le pietre d'inciampo sono un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig per ricordare gli ebrei ammazzati nei campi di sterminio nazisti, vengono inserite sul selciato vicino alle case da dove furono deportati cittadini disarmati, inermi, non chi imbracciava il fucile per combattere i nazisti, non chi veniva considerato nemico armato del Reich. Gli ebrei erano inermi, erano persone che non facevano la guerra a nessuno, non erano nemici della Germania, non volevano fare la guerra alla Germania, erano cittadini fedeli dei paesi che li perseguitavano, volevano vivere e basta. Sei milioni sono stati catturati perchè ebrei, circa mezzo milione perchè rom e sinti, un numero imprecisato di omosessuali, di disabili furono ammazzati dai nazisti senza nessun motivo se non l'odio e il desiderio di creare una razza ariana perfetta!
Per queste persone sono state ideate le pietre d'inciampo, per chi non ha avuto colpa e non ha mai avuto una tomba, trasformato in cenere. Ebbene l'ANPI ha deciso di usare le pietre d'inciampo per i partigiani uccisi mentre combattevano, armi in mano, i nazisti. Bravi, niente da dire, ma non erano vittime, erano combattenti! C'è una bella differenza tra le famiglie di ebrei, bambini e lattanti compresi, deportate nei campi di sterminio per finire nei crematori e chi andava in montagna a fare la guerra. C'è una bella differenza tra i campi di sterminio dove finivano gli ebrei e i campi di concentramento dove venivano imprigionati i politici e i nemici del Reich. C'è una bella differenza tra chi moriva per la sola colpa di appartenere a una determinata etnia ed era destinato alla Soluzione Finale e chi veniva catturato con le armi in pugno.
Ma c'è di più e c'è di peggio, c'è chi nemmeno sa cosa sono le pietre d'inciampo, c'è chi usa la Shoah per abbindolare la gente, nel caso specifico i giovani. C'è chi vuole banalizzare la tragedia degli ebrei e c'è chi per ricordare un povero bambino annegato nel Mediterraneo con la pagella cucita nel giubbotto ha fatto attaccare al muro di un liceo una targa d'oro la scritta "Pietra d'inciampo contro la nuova Shoah".
Pietra d'inciampo sul muro? Nuova Shoah? Ascoltatela, è una professoressa, niente meno che la preside di un liceo, si chiama Ezilda Pepe e davanti ai ragazzi della scuola ha fatto un discorso di una stupidità incredibile, un insalata mista di pensieri confusi, Primo Levi, ebrei, migranti, nuova Shoah. Scandaloso! Io mi incazzo , ed è proprio questo il verbo giusto, come una belva al pensiero di come vengono abbindolati e indottrinati i nostri giovani da chi dovrebbe essere un educatore e non è altro che un cialtrone ignorante. (Su segnalazione di Paola Farina):http://www.ilgiornaledivicenza.it/home/video/pietra-d-apos-inciampo-a-scuola-contro-nuova-shoah-intervista-1.7087462?fbclid=IwAR2y1Bla9pH9pctXAMGvNXVK24GgcBo3j9JvsLQ7m9aC0iOre4ynjLjIlUQ https://www.facebook.com/paola.farina.35
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"