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Gentilissima Signora Fait, vorrei sapere in base a quali elementi il lettore Canetti imputa l’origine dell’antisemitismo fra i cristiani al Concilio di Nicea (325 d.C.), il quale è sì di fondamentale importanza nella storia della Chiesa, ma perché ha condannato l’eresia di Ario secondo cui Gesù sarebbe soltanto uomo e riaffermato solennemente la sua divinità, con una formulazione (“Dio da Dio”, “della stessa sostanza del Padre”) che è alla base del Credo della maggior parte delle confessioni cristiane. Spero che non basti credere nella Santissima Trinità per essere considerati degli irrecuperabili odiatori di ebrei. Se, poi, la ragione fossero le parole che, secondo Eusebio di Cesarea, Costantino avrebbe pronunciate a sostegno dell’adozione, da parte del Concilio, di un criterio per la fissazione della data della Pasqua cristiana indipendente da quella di Pesach (affinché cada sempre il primo giorno dopo il sabato, dato che celebra la Resurrezione di Gesù), da un lato, le parole dell’imperatore non sono atti del Concilio; dall’altro, Eusebio non è una fonte storica sempre affidabile. Non voglio sollevare questioni teologiche e mi scuso di tornare a scriverLe per la terza volta in pochi giorni, ma, se la fede cristiana è ritenuta in se stessa l’origine del male dell’odio verso gli ebrei, ciò implica, logicamente, ritenere che qualunque cristiano credente e coerente con la sua fede sia o possa diventare un pericolo pubblico e non può non avere effetti molto negativi sui rapporti ebraico-cristiani. Con i più cordiali saluti, Annalisa Ferramosca Gent.ma Sig.ra Fait, Su IC di ieri, martedí 28.01.2019, ho letto la lettera del lettore Fulvio Canetti, che mi ha lasciato perplesso: infatti, l'argomento ivi trattato (il primo nella bimillenaria Storia della Chiesa) non riguardava affatto né l'Ebraismo né tanto meno aveva lo scopo di seminare odio con gli Ebrei, bensí la persona di Gesú Cristo, in particolare a proposito dell'eresia di Ario, la cui dottrina effettivamente venne scomunicata e condannata. Comunque, di ebraismo non c'era la minima traccia. Shalom. Mario Salvatore Manca di Villahermosa Gentile Annalisa e Mario Salvatore, |
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