Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 01/02/2019, a pag. 16, con il titolo "Da Siena agli atenei palestinesi, arriva il primo studente italiano", il commento di Michele Giorgio.
Michele Giorgio oggi fa festa per la notizia che il primo studente italiano, da Siena, è arrivato all'Università di Gaza per specializzarsi in medicina. Non appena i leader arabi palestinesi - senza distinzione tra quelli di Fatah e quelli di Hamas - hanno problemi di salute, corrono immediatamente a farsi curare a Gerusalemme e a Tel Aviv: tanta è la fiducia che nutrono nelle strutture ospedaliere e nella medicina di Gaza e Ramallah. C'è quindi da augurarsi che lo sfortunato studente di Siena, dopo l'esperienza a Gaza, vada a specializzarsi anche da qualche altra parte...
Auguriamo allo studente di fare attenzione, Ramallah e Gaza non sono Siena, non dimentichi l'orribile fine (sgozzato) di Vittoria Arrigoni, fanatico odiatore di Israele, credeva di aver trovato il paradiso a Gaza...
Ecco l'articolo:
Michele Giorgio
Prosegue con successo la collaborazione tra l'Università di Siena e le Università della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Ed è prossimo l'arrivo a Gaza del primo studente italiano, iscritto a Medicina, nell'ambito del Programma ErasmusPlus - International Credit Mobility che offre l'opportunità di borse di mobilità accademica per studenti e insegnanti europei e di paesi partner che non sono parte dell'Ue. La presenza di uno studente italiano a Gaza completa la soddisfazione per la missione, che si è appena conclusa, di alcuni docenti dell'ateneo senese nella Striscia dove hanno tenuto seminari per gli studenti palestinesi e incontri con i colleghi delle università locali. Il rapporto con Gaza è una parte fondamentale del programma alla luce del blocco di questo lembo di terra palestinese che Israele attua dal 12 anni e che incide fortemente sulla libertà di movimento. Importante è stata, lo scorso anno, anche la partenza per Siena di due giovani palestinesi.
L'Università di Siena aderisce al Coimbra Group dove fu lanciato un programma di cooperazione con le università palestinesi sottoposte a restrizioni per ordine delle autorità militari israeliane. In seguito i rettori e i presidenti di undici università europee e di sei università palestinesi firmarono l'accordo per il lancio del Programme for Palestinian/European Academic Cooperation in Education (PEACE), basato sui principi del diritto all'educazione e alla cultura e del diritto alla libertà accademica, definito dalla Magna Charta delle università europee del 1988. Da allora lo sviluppo di questi programmi di cooperazione e di scambio sono andati avanti, con lo scopo di superare il rischio di isolamento che i palestinesi corrono sul piano economico, politico, sociale e culturale e anche su quello accademico.
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