Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 31/01/2019, a pag.11 la breve "Donald al veleno contro i suoi 007: 'Ingenui sull'Iran, tornino a scuola' ".
Condivisibili le parole di Donald Trump, che mette in guardia dal pericolo iraniano, sopra le righe invece il titolo del Giornale che scrive addirittura "Donald al veleno".
Ecco la breve:

Donald Trump
Il presidente americano, Donald Trump, attacca l'intelligence Usa. Il tycoon non condivide il contenuto del rapporto annuale presentato dall'intelligence al Congresso. Secondo il documento, Teheran rimane uno sponsor del terrorismo ma non sta attualmente sviluppando attività nucleari. Il rapporto quindi viene attaccato ha punto per punto sulle minacce alla sicurezza interna e internazionale, compresa quella proveniente dall'Iran. «Le persone dell'intelligence sembrano essere estremamente passive e ingenue quando si tratta dei pericoli dell'Iran. Si sbagliano!», ha scritto in un tweet. »«Quando sono diventato presidente l'Iran stava creando problemi in tutto il Medio Oriente, e non solo. Dopo aver chiuso il terribile accordo sul nucleare, sono cambiati molto. Ma (restano) una fonte di potenziale minaccia e conflitto. Stanno testando missili (la settimana scorsa) e altro, e si stanno avvicinando molto al limite. La loro economia sta collassando, ed è l'unica cosa che li rallenta. Fate attenzione all'Iran. Forse l'intelligence dovrebbe tornare a scuola!»Parole senza sconti da parte del presidente.

«Attenzione all'Iran», ha chiosato». Un «momento imbarazzante» per l'Amministrazione Trump»: ne è convinto il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, che con un hashtag apre un tweet dedicato alle ultime valutazioni dell'intelligence Usa sull'Iran e alle dichiarazioni del presidente americano. «#quelmomentoimbarazzante - twitta Zarif, quasi in contemporanea con Trump - Quando le stesse agenzie d'intelligence di @realDonaldTrump contraddicono quello che lui, i guerrafondai nella sua Amministrazione e gli israeliani dicono dell'Iran. Avrebbe dovuto ascoltare l'Ue, l'Onu e gli ex funzionari americani».
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