Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/01/2019, a pag.7 con il titolo "Le foibe? Per l'Anpi sono 'un'invenzione dei fascisti' " il commento di Alberto Busacca.
Importante la dichiarazione di Emanuele Fiano (PD): «Trovo molto grave che l'Anpi di Rovigo cancelli la vicenda delle foibe, i crimini contro l'umanità vanno ricordati tutti, e quello fu esattamente questo». Non basta, tuttavia, a impedire alla sezione di Rovigo dell'Anpi di attaccare la commemorazione delle vittime delle foibe, migliaia di italiani uccisi alla fine della Seconda guerra mondiale dai partigiani comunisti jugoslavie dai loro alleati comunisti italiani.
Ecco l'articolo:
Vittime delle foibe
Le tragedie, per la sinistra, non sono tutte uguali. E sono in particolare le foibe, da quelle parti, a essere considerate massacri di serie B. L'ultima conferma, in ordine di tempo, arriva direttamente da Rovigo. Grazie a un post su Facebook della sezione locale dell'Anpi, l'associazione dei partigiani. «Sarebbe bello», si legge, «spiegare ai ragazzi delle medie che le foibe le hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far sparire i partigiani jugoslavi che come invenzione storica. Tipo la vergognosa fandonia della foiba di Basovizza» Così, poche righe buttate lì senza ulteriori spiegazioni. Queste poche righe, però, sono state ovviamente più che sufficienti per innescare la polemica. Durissimo Matteo Salvini, che su Twitter ha attaccato: «L'Associazione partigiani di Rovigo nega esistenza foibe, definendole "fandonie". FATE SCHIFO. La sinistra che tanto ama i clandestini non si fa problemi a calpestare la memoria dei nostri connazionali massacrati per la sola colpa di essere ITALIANI».
Emanuele Fiano
E sulla stessa lunghezza d'onda è anche Luciano Sandonà, consigliere regionale del gruppo Zaia Presidente: «E sconcertante e allarmante vedere come un'associazione che si vanta di tramandare la storia e la memoria neghi pubblicamente, attraverso i social, una tragedia immane come quella delle foibe in nome di un'ideologia seguita ormai da pochi nostalgici bolscevichi». «L'Anpi di Rovigo», ha aggiunto Sandonà, «ha citatola foiba di Basovizza, parlandone come di una "vergognosa fandonia". Non solo quindi ha negato una tragedia ancora oggi troppo poco conosciuta e condannata, ma ha calpestato in modo vergognoso la memoria delle vittime innocenti barbaramente trucidate negli inghiottitoi carsici e di tutti quei cittadini di origine italiana di Venezia Giulia, Istria e Dalmazia costretti a lasciare le loro case per evitare l'atroce persecuzione delle truppe del maresciallo Tito».
E se erano prevedibili gli interventi degli esponenti di Fratelli d'Italia, col deputato veneto Luca De Carlo che ha annunciato un'interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio Giuseppe Conte («Vogliamo sapere come possa una sezione di un'associazione che riceve centinaia di migliaia di euro di finanziamenti statali e locali permettersi di insultare le tante vittime del regime di Tito e i loro parenti») e il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida che ha parlato di «vergogna negazionista» («E pensare», ha aggiunto, «che addirittura c'è chi vuole affidare proprio all'Anpi un corso di approfondimento sulle foibe per gli studenti di Roma»), a far capire che questa volta l'associazione dei partigiani l'ha proprio fatta grossa è la dichiarazione di Emanuele Fiano, esponente del Pd attentissimo al tema dell'antifascismo: «Trovo molto grave che l'Anpi di Rovigo cancelli la vicenda delle foibe, i crimini contro l'umanità vanno ricordati tutti, e quello fu esattamente questo».
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