Il 27 gennaio, ricorrenza da riconsiderare
Commento di Deborah Fait
A destra: la locandina
Le cose peggiorano di anno in anno. Il 27 gennaio non è più la Giornata della Memoria del genocidio del popolo ebraico così come era stata pensata molti anni fa, è diventata la giornata dell'imbroglio, dell'offesa, della mistificazione di tanti imbecilli. E' diventata il tentativo purtroppo riuscito di banalizzarne il ricordo paragonando la Shoah ad altre tragedie, alcune inventate come "il genocidio dei palestinesi", altre imparagonabili alla più grande catastrofe vissuta dal genere umano. L'eliminazione dalla faccia della terra un intero popolo, in modo sistematico, organizzato, una macchina genocida perfettamente studiata a tavolino. Una delle tante peculiarità spaventose della Shoah è stata la totale mancanza di emotività nell'animo degli organizzatori nazisti, degli aguzzini e di chi guardava passivamente passare i treni o sentiva l'odore di carne bruciata. I nazisti non provavano solamente odio, la loro era fredda volontà di eliminare una fetta di umanità che consideravano alla stregua degli insetti, subumani da cancellare con ogni mezzo perchè non ariani quindi contaminatori virali del genere umano. Durante il processo Eichman abbiamo assistito alla mancanza di ogni tipo di sentimento nel mostro nazista chiuso nella cabina di vetro. Il volto immobile, nessuna emozione, solamente indifferenza e scherno. Guardava gli ebrei che erano riusciti a farsi forza e a testimoniare, alcuni svenendo al ricordo, con il suo sorrisetto sarcastico, senza il minimo barlume di pietà, di commozione, di pentimento. L'Europa continua ad odiare gli ebrei, secondo statistiche il 40% degli europei crede che Israele sia stato fondato per compensarli della Shoah. Niente di più falso visto che il sionismo , cioè il movimento di liberazione del popolo ebraico dalla persecuzioni europee e il suo ritorno alla Terra dei Padri, nacque nel 1898. Lo stesso 40% crede fermamente che sia in atto il genocidio dei palestinesi. Inutile dir loro che gli arabi viventi nella palestina britannica erano 600.000 nel 1948, oggi sono circa 8 milioni. Il più strano genocidio mai avvenuto sulla faccia della terra, non c'è che dire. Sono stupidi o in malafede, o entrambe le cose.
Ormai se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori, dalle magliette con la scritta Auschwitzland, alla consigliera comunale grillina che ha esclamato "Non è detto che il giorno della Memoria si debba stare tutti a piangere", alle solite idiozie che si leggono sul web " Ma, e i rom? E i gay? E gli sloveni? E i perseguitati politici?". Non possono, non riescono ad accettare il fatto che il 27 gennaio si ricordino solo i sei milioni di ebrei assassinati. In America le femministe ebree sono state cacciate dalla marcia delle donne contro Trump; la Malesia impedisce agli atleti israeliani di partecipare alle ParaOlimpiadi ( per inciso create da un ebreo, il neurologo Ludwig Guttman)senza che dal mondo libero si levi una sola voce di protesta e di indignazione, non una parola. Per far capire in quale profondo pozzo di odio stiamo vivendo voglio trascrivere alcune frasi prese da alcune centinaia di email che un anonimo mi scrisse anni fa, togliendo naturalmente le espressioni più violente per rispetto di chi legge:" Salve ebrea di m...., sporca ebrea... sei contenta della guerra ebreo-americana? Ma prima o poi verrà il vostro turno e pagherete con lo sterminio......Palestina libera dalla montagna al mare, quindi nessun posto per lo stato abusivo di Israele. E gli ebrei, mi dirà? Semplice, dovranno sparire, non solo dalla Palestina ma dal mondo, sterminio totale". Questa è l'aria che tira. -Ma questo è un pazzo- mi direte, no non è pazzo, questo era un "normale" studente universitario avvelenato da una propaganda che ha alimentato il suo latente odio antisemita. Come lui chissà quanti. Quest'anno però il primato della vergogna va all'ANPI. L'Associazione Nazionale Partigiani Italiani sempre sulla cresta dell'onda quando si tratta di andare contro gli ebrei e contro Israele. L'ANPI che ogni 25 aprile rifiuta di sflilare con la Brigata Ebraica e sventola, non si capisce per quale motivo visto che non hanno niente a che vedere con la Liberazione, le bandiere palestinesi. I palestinesi che furono alleati dei nazisti, che diedero vita alle squadracce SS fondate dal Muftì di Gerusalemme, Al Husseini, in Bosnia. L'Anpi del comune di Aprilia è dedicata a Vittorio Arrigoni e già questo fa ridere: un Arrigoni partigiano! Arrigoni che odiava Israele a morte, la cui bara fu fatta passare dall'Egitto affinchè non toccasse neppure da morto la terra ebraica. Arrigoni torturato e ucciso a mezzo garrota da quegli stessi palestinesi che l'ANPI ama. Bene, per le celebrazioni del 27 gennaio la sezione di Aprilia non ha invitato, come sarebbe stato logico, un ebreo, no, ha invitato il portavoce della comunità palestinese, Salameh Ashour. Il motivo di questa decisione assurda e rivoltante? Secondo un rappresentante della FIOM, perchè è in atto il genodio del popolo palestinese. Alle tante proteste, alcune anche molto dure, sulla loro pagina FB hanno risposto bloccando per un mese intero solo me, la più cattiva, per l'ennesima volta. L'accanimento del mondo occidentale contro Israele, l'ebreo tra gli stati, è ormai di una vastità paurosa. Il 27 gennaio non ha senso di esistere in una tale atmosfera di menzogne e violenza. La Shoah si ricorda il 27esimo giorno del mese di Nissan, che cade, a seconda del lunario ebraico, in aprile/maggio. Quel giorno si vive un impatto emotivo enorme, ci si sente spiritualmente e fisicamente uniti a tutti quelli che passarono per il camino. Il giorno di Yom haShoah tutto si ferma in Israele al suono delle sirene e la sera ogni lacrima viene asciugata dalle fiamme dei sei bracieri accesi da altrettanti sopravvissuti, vecchi e stanchi ormai ma ancora in grado di raccontare l'inferno. L'Europa è persa, ormai riesce solamente a sporcare la Memoria di quelli che assassinò tanti anni fa.
Deborah Fait