IC7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 31 dicembre 2018 al 5 gennaio 2019
Supercoppa, diritti umani e ipocrisia
Il 16 gennaio 2019 si giocherà a Gedda, in Arabia Saudita, la Supercoppa tra Juventus e Milan. E fin qui nulla di male. Le squadre possono tranquillamente decidere dove disputare le partite. Per i sauditi sarà sicuramente un evento prestigioso ospitare due squadre europee come Juventus e Milan. Tutto questo è diventato un caso mediatico e politico. Sono scesi in campo sia politici che giornalisti per chiedere alle due squadre di non giocare la Supercoppa proprio in Arabia Saudita.
L’Arabia Saudita non brilla di certo per diritti umani. La segregazione uomo - donna è lampante in un paese che è la patria originaria dell’islam. Le donne non sono libere di circolare se non in compagnia di un parente maschio, che sia il marito, il fratello o il cugino. Ultimamente l’Arabia Saudita si sta aprendo un po’: le donne hanno ottenuto il diritto di guidare l’auto, possono andare al cinema, possono ricoprire ruoli nella pubblica amministrazione, etc. Insomma pare che vogliano diventare un po’ occidentali anche loro. Tutto questo merito del principe Bin Salman? Sì, sicuramente. Con un po’ di pazienza e giochi di potere cerca di modernizzare il proprio paese. Sempre nel rispetto della legge coranica però.
Di sicuro questo mio commento non vuol essere una difesa di un regime islamico dove vige la sharia e dove i diritti umani sono ancora lontani anni luce dall’essere rispettati. Voglio semplicemente dire che l’invito alle squadre - da parte dei media e dei politici - di boicottare la partita a Gedda sa tanto di ipocrisia. Quanti altri eventi sono stati organizzati in paesi dove i diritti umani sono calpestati quotidianamente senza che nessuno abbia mai protestato seriamente? I mondiali di calcio in Russia si sono tenuti regolarmente e nessuno paese democratico ha rinunciato alla partecipazione, non lo hanno fatto nemmeno i capi di stato europei che erano presenti nelle tribune d’onore. In vari paesi islamici si sono tenuti degli eventi sportivi cui la squadra israeliana non poteva partecipare e in caso di partecipazione la bandiera israeliana veniva censurata. Nessuno ha mai protestato. FIFA e CIO non hanno mai fatto nulla se non detto parole di circostanza. Così come nessuno protesta quando atleti arabi si rifiutano di avere come avversari giocatori israeliani. Di certo non perché sono israeliani ma perché sono ebrei ancor prima che israeliani. Tutti questi sono paesi che calpestano i fondamentali diritti dell’uomo. Sono tutti paesi che oggi risiedono persino del Consiglio per i Diritti Umani presso le Nazioni Unite. Sono tutti paesi che sfruttano i lavoratori stranieri, trattandoli come schiavi. I loro grattacieli lussuosi e gli stadi sono costruiti dagli schiavi, sottopagati e umiliati. Tutto va bene. Nulla cambia e anche questa Supercoppa si farà e tutto tornerà come prima. Arabia Saudita, Qatar, Russia, Emirati Arabi, Iran continueranno a violare costantemente i diritti umani. La loro forza sta nel ricatto. Un ricatto al quale l’Occidente ha deciso di sottostare.
Astrit Sukni - IC redazione