Medio Oriente: il destino dei cristiani 05/01/2019
L'articolo di Marta Oliveri sul numero odierno di Italia Oggi riporta un evento dello scorso 11 dicembre a Parigi. Forse mi sbaglio, ma mi pare che la stampa nazionale non abbia dato rilievo a un incontro interreligioso a cui hanno preso parte più di quindici dignitari cristiani e musulmani. Una riunione per dire qualcosa che nel mondo odierno dovrebbe essere ovvio, e cioè che tutti gli uomini sono uguali a prescindere dal credo religioso che professano, per ribadire la necessità che ciò valga anche in Oriente. Anche da parte di quel grande comunicatore a capo del Vaticano, che preferisce esprimere più apprezzamento per un ateo che per un credente che non si trovi d'accordo con lui su questioni delicate come il tema dell'immigrazione clandestina. A prescindere dall'utilità del convegno tenutosi ormai tre settimane fa invece di parlare di Natale a Gaza, i media nazionali avrebbero potuto farci sapere qualcosina in merito. Ma forse non sarebbe rimasto il tempo per i soliti, tediosi, triti e ritriti servizi per strada a porre le solite, vacue e frivole domande ai passanti...
Enrico Alberti
Gentile Enrico,
ormai è noto che per i media nazionali gli arabo-palestinesi sono l'argomento preferito soprattutto se serve a far sapere quanto buoni siano. Li coccolano, raccontano le menzogne più oscene perchè la gente li ammiri e, se questo serve a incolpare Israele per qualsiasi scemenza, ancora meglio. Ci vanno a nozze. Riguardo all'evento dell'11 dicembre a Parigi, forse non ha avuto una grande copertura giornalistica perchè parlava di un argomento indifferente ai più: la tragedia dei cristiani nei paesi arabo-islamici. Sappiamo comunque che questi incontri lasciano il tempo che trovano, che i cristiani in Oriente non riceveranno nessun sostegno e lentamente scompariranno nel silenzio generale come è avvenuto per gli ebrei. Ma oggi, a cambiare il destino, c'è Israele.