sabato 19 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
04.01.2019 Arabia Saudita sotto attacco dei media: oggi con il pretesto del calcio
Commento di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 04 gennaio 2019
Pagina: 7
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Per le saudite conquiste e contraddizioni»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/01/2019, a pag. 7, con il titolo "Per le saudite conquiste e contraddizioni" il commento di Giordano Stabile.

I giornali italiani attaccano oggi l'Arabia Saudita,  dopo aver sempre ignorato i regimi islamici  barbari caratterizzati dalla obbedienza alla Sharia. quella di Giordano Stabile è la cronaca più equilibrata.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Giordano Stabile

Le riforme di Mohammed bin Salman cominciano ad avere i primi effetti, soprattutto nelle relazioni sociali, ma la condizione delle donne in Arabia Saudita resta difficile, con contraddizioni stridenti. Le saudite ora possono guidare, praticare sport, assistere a concerti ed eventi. Molte attiviste, però, restano in carcere per essersi battute a favore di questi diritti.

Immagine correlata
Mohammed bin Salman

Le riforme volute da Mbs si scontrano con due cardini dell’islam wahhabita. Sono il «wali», il guardiano di famiglia, e il concetto di «khalwa», la promiscuità illecita fra uomini e donne: anche per questo allo stadio le donne hanno settori riservati. Il principe e Re Salman non possono abolirli in blocco, vista l’opposizione degli ulema, i religiosi che vegliano sull’ortodossia del Regno. Li hanno però indeboliti con una serie di decreti. I più importanti sono quello del settembre 2017, che ha autorizzato le donne a guidare, e dell’aprile del 2017, che ha abolito l’obbligo del consenso da parte del «guardiano» nelle decisioni che riguardano la vita della donna, a meno che non ci sia una «norma di legge esplicita» a imporlo.
L’interpretazione dei decreti è stata ampia, come confermano fonti diplomatiche occidentali: «Oggi le saudite escono da sole, vanno al cinema, possono arruolarsi nell’esercito, sono state nominate a posti importanti nel governo. E hanno di fatto la possibilità di ottenere un passaporto e viaggiare all’estero senza il consenso del guardiano», prima impensabile. «Alla gara di Formula E di metà dicembre si è vista una partecipazione femminile massiccia – continua la fonte -. Questi eventi incoraggiano le aperture e in questo senso anche la partita di Gedda è un fatto positivo, come in fondo i Mondiali in Russia».

La strada è però ancora lunga. Nell’indice 2017 delle pari opportunità del World economic forum l’Arabia Saudita è 138esima su 144 Paesi considerati. Human Rights Watch denuncia forti discriminazioni sul lavoro, perché il consenso del guardiano è decisivo per ottenere posti retribuiti, e nell’educazione, dove vige ancora la separazioni fra sessi, anche all’Università. Mentre Amnesty International sottolinea come siano in carcere molte attiviste, a partire dalla 29enne Loujain al-Hathloul, protagoniste delle battaglie per il diritto alla guida e contro l’obbligo del «guardiano».

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/ 65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT