Riprendiamo da ITALIA OGGI del 03/01/2019, a pag.11 con il titolo "Decimati i cristiani di Oriente", il commento di Marta Oliveri.
Gli ultimi cristiani in Siria
In Siria interi villaggi sono stati svuotati dei loro abitanti. In Iraq i cristiani continuano a subire minacce e pressioni. In questi paesi continua l'emorragia di cristiani. E i copti d'Egitto sono ancora vittime di violenze. Prima dell'inizio del Grande guerra, nel 1914, i cristiani rappresentavano il 20% della popolazione del Medio Oriente. Un secolo dopo, non sono più del 2-3% considerando tutte le obbedienze messe insieme, secondo le cifre riportate da Le Figaro. Con storie diverse questi cristiani d'Oriente hanno arricchito le terre che li hanno ospitati sia che si sia trattato di valori umani o di sviluppo, ha riportato Le Figaro che sostiene che il loro esodo vada oltre il campo della religione. In gioco c'è il posto di tutte le minoranze nella regione e dunque la sopravvivenza di una speranza democratica e umana. I cristiani della Siria hanno un futuro inquietante. Chi è stato costretto a fuggire all'estero si domanda se potrà mai ritornare a casa un giorno. E quale posto questa minoranza religiosa potrà trovare in un paese in briciole? Nel villaggio misto di Maaloula meno di un terzo degli abitanti cristiani sono ritornati dopo essere stati cacciati nell'autunno del 2013. La città del Libano, Mar Moussa, è il faro straziato del dialogo interreligioso. È da qui che scomparso padre Paolo Dall'Oglio nella primavera del 2013 e ancora non si sa se è sia stato ucciso dagli islamistici di Daech o consegnato al regime. Secondo le stime 2018 di Le Figaro relative alla popolazione cristiana del Medio Oriente, in Siria ci sarebbero 750 mila cristiani; 400 mila in Iraq; 300 mila in Giordania; 60 mila in Palestina; 150 mila in Israele; 2 milioni in Libano. Ma è in Egitto che c'è la comunità maggiore: 10 milioni. Secondo il responsabile dell'Opera d'Oriente in Siria, Vincent Gelot, pellegrino che è andato in missione nei paesi del Medio Oriente per incontrare i cristiani diventando poi responsabile di alcuni progetti a beneficio dei cristiani per conto dell'Opera d'Oriente, ha detto a Le Figaro che dopo tutte le sofferenze molti cristiani possono avere la tentazione di ripiegarsi sulla propria comunità. Invece è essenziale ricreare dei legami con la popolazione musulmana, che li confonde spesso con quelli che li hanno bombardati. In Iraq i cristiani sono minacciati dalle milizie sciite e messi sotto pressione dai sunniti radicali. È una comunità sotto pressione ancora oggi a un annodi distanza dalle sconfitta dello Stato Islamico. Intanto, una quindicina di alti funzionari religiosi cristiani e musulmani di Egitto, Iraq, Siria, Libano e Armenia, hanno adottato l'11 dicembre a Parigi la cosiddetta Proclamation con la quale portano il loro sostegno ai cristiani di Oriente e alle minoranze della regione. Il documento sostiene la necessità dell'eguaglianza fra le persone in Oriente qualunque sia la loro appartenenza religiosa. E che i torti causati ai cristiani da Daech per motivi religiosi è una mancanza ai veri precetti dell'Islam. Inoltre, auspica il ritorno nei loro luoghi d'origine dei cristiani d'Oriente cacciati con la forza e che i governi dei loro paesi facilitino il loro rimpatrio.
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