Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 30/12/2018, con il titolo "Orrori e miserie della Shoah visti dal basso ", la segnalazione di Marino Freschi del libro "Notte" di Edgar Hilsenrath (ed.Voland)
Ci siamo presi la libertà si sostituire per ben tre volte la parola 'olocausto' con 'Shoah', atto che ripeteremo finchè i nostri media impareranno a non usare più 'olocausto', una parola che offende 6 milioni di vittime, un termine purtroppo molto diffuso, usato anche in moltissime traduzioni di articoli e libri.
Termine coniato nella lingua inglese, pedissequamente copiato senza avere mail valutato il suo significato.


Edgar Hilsenrath La copertina
Siamo in Transnistria, un immenso spazio di desolazione e di brutalità, una landa abbandonata se non dagli uomini, sicuramente da Dio, contesa da Romania e Russia. Durante la seconda guerra mondiale i collaborazionisti romeni crearono ghetti di terrore, rinchiudendovi masse di ebrei, disperatamente attaccati a quel poco di vita che riuscivano ad agguantare. Un romanzo tremendo sulla Shoah visto dagli strati più abbietti con personaggi ridotti a perdere la loro umanità. È il capolavoro di Hilsenrath (Lipsia, 1926), autore ebreo tedesco testimone della Shoah.
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