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La Stampa Rassegna Stampa
29.12.2018 Israele/Brasile, il nuovo successo diplomatico di Netanyahu
La cronaca (in parte strabica) di Emiliano Guanella

Testata: La Stampa
Data: 29 dicembre 2018
Pagina: 17
Autore: Emiliano Guanella
Titolo: «Netanyahu da Bolsonaro 'felici di aprire una nuova era,»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 29/12/2018, a pag.17 con il, titolo "Netanyahu da Bolsonaro 'felici di aprire una nuova era' " la cronaca di Emiliano Guanella

a destra:
Netanyahu con Bolsonaro

Complimenti alla Stampa, è l'unico quotidiano a riportare la notizia dell'incontro tra Netanyahu e Bolsonaro, di fatto una notizia di grande rilievo poltico, economico e diplomatico. Quando mancano elementi di critica, Israele scompare sui nostri media, è la regola, talmente presente da non destare più stupore. Ci chiediamo però perchè Guanella abbia sentito il bisogno di inserire in una cronaca di per sè corretta, un aspetto del tutto discutibile, una opinione sua personale che nulla ha a che vedere  con il resto del servizio: "per Netanyauh questa visita di cinque giorni è utile per allontanarsi dalla crisi politica interna, con le accuse di corruzione contro di lui, lo scioglimento del Parlamento e la convocazione di elezioni anticipate ad aprile ", come se la diplomazia del Premier israeliano non fosse una delle sue caratteristiche più rilevanti.
Non è la prima volta che rileviamo delle stonature nel desk esteri della Stampa, questo bisogno di insere sempre e comunque una nota negativa su Israele. Lo fanno già tutti, perchè la Stampa si accoda?

Il mare di Copacabana a Rio de Janeiro ha fatto da sfondo all'incontro storico fra Jair Bolsonaro e Benjamin Netanyahu, il primo premier di Israele a partecipare alla cerimonia d'insediamento di un presidente brasiliano. I due si sono riuniti per un'ora e hanno riaffermato la volontà di migliorare le relazioni commerciali e politiche fra i due paesi. «Bolsonaro-ha detto Netanyauh- sta portando avanti un grande cambiamento per questa grande potenza mondiale che è il Brasile e noi siamo felici di poter aprire una nuova era nelle relazioni tra i nostri due paesi».

Immagine correlata

 Durante la campagna elettorale Bolsonaro ha citato Israele, assieme all' ltalia e agli Stati Uniti, come un punto di riferimento della politica estera del suo futuro governo, che entra in carica il primo gennaio. Un'alleanza che rivoluziona la tradizionale equidistanza della diplomazia brasiliana nelle questione mediorientali e che potrebbe essere sancita dallo decisione di spostare, come ha fatto Trump, l'ambasciata a Gerusalemme, una scelta criticata dagli allevatori di carne locali che temono un boicottaggio dei paesi arabi, verso i quali esportano il 40% della loro produzione. Il Brasile, secondo quanto anticipato dal futuro ministro degli Esteri Ernesto Araujo, dovrà d'ora in avanti pendere a favore di Israele nelle votazioni presso le Nazioni Unite riguardanti il conflitto con i palestinesi. I continui riferimenti a Israele sono serviti a Bolsonaro per accattivare il voto degli evangelici pentecostali, che coltivano il mito della terra promessa, mentre per Netanyauh questa visita di cinque giorni è utile per allontanarsi dalla crisi politica interna, con le accuse di corruzione contro di lui, lo scioglimento del Parlamento e la convocazione di elezioni anticipate ad aprile. Permolti analisti brasiliani, tuttavia, non sono affatto chiare le ragioni e i benefici concreti di questo avvicinamento così accelerato con Israele. La tecnologia israeliana Bolsonaro ha più volte citato il programma di desalinizzazione dell'acqua marina israeliano come un modello da seguire per le regioni aride del Nordest brasiliano, dimenticando però che esistono attualmente centinaia di progetti di questo tipo che riescono a portare acqua potabile a più di 230.000 persone. Alcuni esponenti del suo partito e del suo dan famigliare hanno elogiato la tecnologia militare israeliana, auspicando una maggiore collaborazione in futuro in questo ambito. Di sicuro c'è la volontà di seguire la politica adottata da Trump, ammirato profondamente da Bolsonaro. Alla cerimonia d'insediamento del primo gennaio sarà presente il premier ungherese Orban, mentre da Washington viaggerà il segretario di Stato Mike Pompeo

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

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