sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
27.12.2018 Quando l'ignoranza si sposa con il pregiudizio
Cronaca di Francesca Caferri

Testata: La Repubblica
Data: 27 dicembre 2018
Pagina: 14
Autore: Francesca Scaferri
Titolo: «Elezioni anticipate per Netanyahu, è sfida sicurezza»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 27/12/2018, a pag.14 una breve cronaca sulle elezioni in Israele di Francesca Caferri

Immagine correlata

Anche se in poche righe, Francesca Caferri non si smentisce: ignoranza (o peggio) più i soliti pregiudizi, cita le accuse a Netanyhau e " la situazione della sicurezza: a Gaza sono mesi di tensione e anche nei giorni scorsi due palestinesi sono stati uccisi". Che animo gentile, si preoccupa della sicurezza a Gaza quando dovrebbe invece preoccuparsi di quella di Israele, visto che sono i missili di Hamas a minacciarla. Per finire, la solita solfa "In vista del voto, prosegue la politica del governo favorevole ai coloni: negli ultimi due giorni, denuncia l'ong Peace Now, sono stati approvati piani di costruzione di 2.191 abitazioni nelle colonie" dove ignoranza (non sono colonie, perchè i territori sono contesi) e le costruzioni sono del tutto legittime, infatti l'Autorità palestinese costruisce a volontà senza che Caferri scriva mai una riga.
2.191 case, perchè non cita mai il numero di missili lanciati su Israele da Hamas? Già, perchè? dimenticanza oppure omisssione voluta?

Immagine correlata
Francesca Cafferri

Dopo mesi di speculazioni e dibattiti, Israele conosce il suo destino: il Paese andrà al voto i19 aprile, sei mesi prima del previsto. Tutto meno che una sorpresa: da settimane dopo le dimissioni del ministro della Difesa e leader del partito Yisrael Beytenu, Avigdor Lieberman, il primo ministro Benjamin Netanyahu poteva contare su una maggioranza ristretta di 61 deputati su un totale di 120. I sondaggi danno il premier uscente come super favorito, ma all'orizzonte c'è più di una incognita. La prima sono le inchieste giudiziarie che vedono Netanyhau accusato di corruzione: nelle prossime settimane il procuratore generale dovrà decidere se mandare a processo il premier. La seconda è la situazione della sicurezza: a Gaza sono mesi di tensione e anche nei giorni scorsi due palestinesi sono stati uccisi. Nello stesso tempo prosegue l'operazione dell'esercito israeliano per smantellare una rete di tunnel di Hezbollah scoperta al confine con il Libano. E ieri l'aviazione israeliana è tornata a bombardare obiettivi in territorio siriano. Un'incertezza che potrebbe aiutare Benny Gantz, ex capo di Stato maggiore che sta riflettendo sulla possibilità di presentarsi alle elezioni nel campo di una opposizione che arriva alle urne divisa e senza alternative a Bibi. In vista del voto, prosegue la politica del governo favorevole ai coloni: negli ultimi due giorni, denuncia l'ong Peace Now, sono stati approvati piani di costruzione di 2.191 abitazioni nelle colonie.

Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT