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Informazione Corretta Rassegna Stampa
27.12.2018 Le notizie che non troverete mai sui media italiani
+ una domanda al TG2Rai, di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 27 dicembre 2018
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Le notizie che non troverete mai sui media italiani + una domanda al TG2Rai»

Le notizie che non troverete mai sui media italiani
+ una domanda al TG2 Rai
Commenti di Deborah Fait

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Sul Jerusalem Post di domenica 23 dicembre https://www.jpost.com/Opinion/A-dangerous-Christmas-for-Irans-Christians-575131  è uscito un articolo che gli ammiratori dell'Iran e i difensori dell'islam dovrebbero leggere e imprimere nella memoria, in primo luogo Federica Mogherini che adora gli ayatollah e poi Laura Boldrini che da anni va dicendo che l'occidente dovrebbe accettare la "civiltà islamica" e farla sua. Chissà se ha avuto occasione di guardare il video della decapitazione delle due povere giovani scandinave per capire a fondo la civiltà che tanto decanta.
L'articolo in questione, a firma Lela Gilbert, esperta di persecuzioni religiose, parla del Natale in Iran e della preoccupazione del governo di quel paese che i cristiani facciano proselitismo durante le festività natalizie. Per calmare il terribile timore del proselitismo cristiano cosa può aver pensato il regime iraniano? Alla cosa più ovvia e congeniale agli ayatollah! La repressione naturalmente! Una settimana fa un centinaio di cristiani sono stati arrestati e il mese scorso altri 150 hanno raggiunto le galere iraniane onde evitare che vadano per le strade a parlare di Gesù bambino e turbare così il sensibile animo islamico.
In Iran non è certo difficile scomparire, finiscono in prigione giornalisti, giovani coraggiose che si strappano il velo per rivendicare i propri diritti, cristiani o ebrei sospettati di sionismo, di molti di loro non si sa più che fine abbiano fatto.
Nel 2017, scrive la Gilbert, vi sono state almeno 517 esecuzioni in Iran, secondo la World Watch List, l'Iran è al decimo posto come persecuzione delle minoranze religiose e la situazione si deteriora di anno in anno.
Il pericolo maggiore lo corrono i convertiti al cristianesimo perchè ritenuti musulmani blasfemi quindi, se scoperti, vengono sottoposti alla legge della sharia e finiscono sulla forca. I più perseguitati sono, secondo l'autrice, oltre ai convertiti al cristianesimo, i sunniti e i sufi ormai quasi estinti, gli zoroastriani, in particolare i Baha'i che hanno subito e continuano a subire pesanti persecuzioni. In Israele, a Haifa, esiste il più grande centro Baha'i del mondo con un tempio che si affaccia sui famosi giardini a scalinata, tanto belli da sembrare dipinti.
In Israele, come in USA, i Baha'i hanno trovato un rifugio sicuro. C'è chi sostiene che vi siano circa 15.000 ebrei in Iran ma in realtà sono molti meno e il loro numero diminuisce costantemente. Non si sa se riescono a scappare dal momento che sono sorvegliati a vista dai pasdaran e da un'infinità di spie pagate dal regime.
Una mia cara amica israeliana, fuggita a piedi dall'Iran molti anni fa, mi racconta che avevano addirittura paura di parlare in casa perchè sapevano di avere microfoni e spie dappertutto. Concordo con lei, non deve essere facile vivere in un paese che quotidianamente invoca la morte di Israele quindi chi non riesce a fuggire è sottoposto quotidianamente a paura e sopraffazioni di ogni genere. Chiunque sia solo sospettato di sionismo viene arrestato ma non impiccato come è d'uso, semplicemente scompare nel nulla e non si sa più niente di lui ( ricordiamo la triste sorte di Ron Arad, il pilota israeliano catturato dai terroristi libanesi nel 1986, venduto all'Iran, di cui ancora oggi non sappiamo come sia morto e dove. Il suo corpo non è mai stato consegnato a Israele).
L'articolo della Gilbert si conclude così: " Dunque, che sorte ci dobbiamo aspettare per i cristiani che decideranno di condividere la storia di Natale con i loro amici e vicini iraniani? Il prezzo da pagare è evidente: confisca di ogni dispositivo di comunicazione, arresto, incarcerazione, brutali interrogatori e la minaccia di una spietata detenzione a lungo termine. C’è solo da augurarsi che il resto del mondo continui a tenere gli occhi aperti."
Mi dispiace contraddire l'autrice ma la mia impressione è che il resto del mondo si giri dall'altra parte ogni volta che qualche poveretto ( o poveretta perchè le donne non ne sono esenti) sale sulla forca. Vida Movahed, la giovane simbolo della lotta contro il velo imposto alle donne, è finita dritta in prigione e non se ne sa più nulla, chi dice sia stata scarcerata e chi no.
Qualcuno ha sentito l'urlo indignato delle femministe? Se si me lo dica perchè a me è sfuggito, come mi sono sfuggite le manifestazioni per l'orrore accaduto in Marocco contro due giovani povere ragazze. Qualcuno ha sentito una parola di pietà da parte di Bergoglio? Se si mi faccia sapere anche questo.
Quindi, a fronte di tanta vergognosa indifferenza, del silenzio e, peggio ancora, della simpatia che l'islam suscita nonostante le barbarie che commette contro l'umanità, posso dire che al mondo non frega assolutamente niente delle persecuzioni religiose nei paesi islamici, delle decapitazioni, degli sgozzamenti, degli stupri, delle impiccagioni, e degli attentati terroristici.
Al mondo occidentale tutto questo schifo scorre come acqua sugli specchi e scompare, l'unica cosa importante è non parlare mai male dei musulmani. La sinistra mondiale sottomessa all'islam ha cancellato la libertà di parola e chi se ne sottrae viene punito, denunciato, bannato dai social, accusato di fascismo.

 Una domanda al TG2Rai

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http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-053b6e95-8432-401a-af16-3eab0166c3ba.html#p=  
Durante il telegiornale di Rai 2 -24.12.2018,delle ore 20.30, minuto 18,03, il giornalista Luca Salerno apre un servizio su Israele riferendosi alle elezioni anticipate di aprile 2019. Benjamin Netnyahu è favorito, dice, nonostante le critiche sulla sua politica a Gaza e i suoi problemi giudiziari. Poi annuncia "Ecco il servizio" ma si ferma immediatamente dicendo "No scusatemi, scusatemi, scusatemi" e, in fretta e furia, cambia argomento per non riprenderlo più.
A questo punto sarebbe interessante sapere per quale motivo sia stato interrotto dal momento che la cartina di Israele alle sue spalle stava a dimostrare che il servizio non solo era pronto ma era stato preparato. Faceva quindi parte del telegiornale in questione. Cosa è accaduto? Ci piacerebbe avere, se possibile, una gentile risposta.

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Deborah Fait 
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile


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