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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
23.12.2018 Kurdi, un popolo coraggioso senza una vera leadership e tradito dalle democrazie occidentali
Commento di Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 23 dicembre 2018
Pagina: 28
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «Il cinismo politico condanna i Curdi (ancora una volta)»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 23/12/2018, a pag.28 con il titolo "Il cinismo politico condanna i Curdi (ancora una volta)" il commento di Guido Olimpio

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Guido Olimpio                   La bandiera di uno stato tradito da tutti

La Storia, con alcuni popoli, non è mai generosa. E lo è ancora meno quando hanno solo degli amici interessati. E questa la condanna dei curdi, schiacciati da giochi di cinismo politico, geografia, territorio, rivalità, nemici irriducibili. Gli Usa li hanno usati per liberare ampie porzioni della Siria finite sotto il controllo dello Stato Islamico. I guerriglieri Ypg, gemelli e cloni dei loro fratelli di Turchia (fazione Pkk), non si sono sottratti. Volevano sventare la minaccia islamista, ma anche rilanciare le loro ambizioni di crescita. Sapevano che era un patto precario, non infinito. Il loro disegno si scontrava con la «naturale» opposizione non solo della Turchia, ma anche di altri protagonisti della grande crisi. Hanno provato ad adeguarsi, saltellato da una posizione all'altra, alla fine sono stati lasciati indietro. Donald Trump ha girato loro le spalle ricucendo i rapporti con il presidente Erdogan, alleato non certo affidabile, molto ambiguo, ma sempre un membro della Nato. Svolta ingiusta, scelta non sorprendente. E se andiamo indietro nel tempo hanno sofferto tradimenti anche gli «altri» curdi. Quelli dell'Iraq, alleati nella lotta contro Saddam e dimenticati quando scattò la vendetta del rais. Quelli dell'Iran, coccolati per infastidire gli ayatollah però non tutelati fino in fondo: per due volte la loro leadership è stata decapitata da attentati attribuiti a Teheran compiuti a Vienna e Berlino. Esperienze dure, brutali, ripetutesi in epoche diverse. Certo, i dirigenti avrebbero dovuto essere più cauti, evitando anche politiche che hanno messo in allarme le altre etnie, timorose di essere sottomesse, ma gli avversari non gli hanno lasciato troppe alternative. L'avanzata del Califfato, l'assedio di Kobane, i massacri dei jíhadisti hanno creato le condizioni per l'azione comune con gli occidentali. I curdi hanno sacrificato molti uomini e donne per sradicare le bandiere nere. Non è bastato a fermare la Storia.

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