Gentilissima Signora Fait, con riguardo ai commenti ed interrogativi di IC sull'articolo relativo a padre Faltas ed alle attività della Custodia di Terra Santa, segnalo che:
1. Padre Faltas vive a Gerusalemme da 14 o 15 anni; nel decennio precedente viveva nei conventi prima di Gerico, poi di Betlemme, che non sono in territorio israeliano neppure secondo la legislazione israeliana. Ciò che hanno in comune le suddette città, almeno per i cristiani, è che fanno tutte parte della Terra Santa, la Terra che ha visto quella che chiamiamo 'storia della salvezza';
2. Padre Faltas è stato assegnato, almeno finora, alla Terra Santa, ma vi sono francescani ed altre istituzioni cattoliche in Pakistan, Siria e Turchia ed in molti altri Paesi assai poco sicuri, così come la Santa Sede ha i Nunzi apostolici nei tre suddetti Paesi e in molti altri in cui difendere i cristiani è un'impresa ardua;
3. Avvenire, Osservatore Romano e le agenzie giornalistiche cattoliche come Asia News, Agensir e Fides (per nominare solo quelle che conosco) informano assiduamente sulle persecuzioni, sia governative che popolari, contro i cristiani, ovunque avvengano, dai Paesi musulmani a quelli comunisti all'India. Inclusi gli articoli di cui, nell'occasione, IC ha dato solo i titoli. Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
Gentile Annalisa,
e noi insistiamo, lei, simpaticamente, dalla parte che giustifica quel Terra Santa e io dall'altra che la disapprova e la condanna come antistorica. Che Padre Faltas sia vissuto a Gerico e a Betlemme è relativo. Oggi, anzi, come lei scrive, da 15 anni a questa parte vive a Gerusalemme quindi in Israele. Lui vive in uno Stato ben definito non in un'area geografica aleatoria, quindi usi il nome di questo Stato. Vede, io posso capire che il termine Terra Santa sia gradito ai cristiani ma trovo molto ingiusto e irrispettoso non trovare mai, e dico mai, un motivo qualsiasi per pronunciare la parola Israele! Il Papa giorni fa ha parlato di preoccupazione per la pace in "Terra Santa" riferendosi agli scontri a Gaza tra arabi e israeliani. Ebbene, Gaza non è Terra Santa, non lo è mai stata e Israele è Israele ed è l'esercito di Israele che difende il confine dagli attacchi degli arabi. Allora perchè dire "Prego per la pace in Terra Santa"dal momento che la guerra è tra un'entità nemica che vuole eliminare una realtà politica che ha un nome ben preciso? Cosa costava al Papa dire "prego per la pace tra Israele e Gaza?". Lo trovo ipocrita e offensivo nei confronti di tutto il popolo di Israele. Quanto ai cristiani che muoiono ammazzati ormai da anni nei paesi islamici e perseguitati praticamente da sempre, trovo che la reazione della Santa Sede sia molto, troppo tiepida, quasi inesistente e dispiace constatare che anche di fronte a tanta barbarie, chi vince siano l'intolleranza e la crudeltà del mondo islamico di fronte a alla passiva rassegnazione del mondo cristiano.
Un cordiale shalom