Matteo Slvini a Yad Vashem
Leone Paserman
Il vice premier italiano Matteo Salvini ha svolto questa settimana una breve ma importante missione in Israele, caratterizzata da un’atmosfera di grande sintonia con il governo israeliano e da alcune prese di posizione molto nette contro il terrorismo islamico.
Dopo l’incontro con il Primo ministro Netanyahu, Salvini si è recato in visita allo Yad Vashem, un momento significativo della missione in cui viene ribadito l’impegno contro ogni forma di antisemitismo. Proprio allo Yad Vashem Matteo Salvini ha incontrato, insieme all’Ambasciatore italiano in Israele Gianluigi Benedetti, una rappresentanza della Comunità Italiana guidata da Leone Paserman, già Presidente della Comunità ebraica di Roma e della Fondazione Museo della Shoah della capitale italiana.
Da alcuni anni Paserman ha fatto “Aliyah”, andando a vivere in Israele con la moglie Giuliana. IC lo ha intervistato per avere le sue impressioni sulla visita di Salvini e sull’accoglienza da parte della comunità degli “italkim”.
Intervista di Dario Peirone:
Presidente Paserman, cosa ha detto all’On. Salvini? I
n realtà il rappresentante della comunità italiana in Israele è il prof. Sergio Della Pergola, che però era all’estero per motivi personali. Mi è stato quindi chiesto di rappresentare al Vice Presidente del Consiglio italiano alcune questioni a noi care, come il risorgere prepotente dell’antisemitismo in Europa e l’atteggiamento dell’Italia nelle istituzioni internazionali, troppo spesso appiattito sulle posizioni del Rappresentante Europeo, Federica Mogherini. Il recente voto all’ONU contro Hamas è stato una felice eccezione, ma in tutte le altre occasioni, anche in sede Unesco, la posizione dell’Italia non è mai stata a fianco di Israele.
Salvini come ha risposto?
Ha dato una risposta “diplomatica”, dicendo che ovviamente lui non era il Ministro degli Esteri ma che anche in Europa la politica stava per cambiare e che le prossime elezioni europee avrebbero cambiato lo scenario e le persone ai vertici dell’UE.
Come è stato accolto dalla Comunità italiana?
Salvini si è mosso abilmente, dicendo quello che molti israeliani sperano di sentire da un leader europeo. L’ottima presa di posizione su Hezbollah è un esempio, conseguenza anche della visita ai tunnel organizzata dall’IDF per mostrare la situazione molto critica al confine nord di Israele.
L’incontro è stato breve, ma amichevole ed informale. Non c’è dubbio che molti siano rimasti colpiti dalle sue dichiarazioni di sostegno a Israele ed al fatto che questa breve visita è stata dedicata solo ad incontri con il governo israeliano per sviluppare la cooperazione tra i due paesi. Altri, invece, considerano queste posizioni “di facciata” e sono contrari dal punto di vista ideologico ad un partito come la Lega. Qualcuno ha anche inscenato una contestazione durante la sua visita. Del resto, in democrazia ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, e Israele è una democrazia.
Prima ci ha detto che Matteo Salvini ha detto quello che molti Israeliani volevano sentire. Quindi ci sono speranze di vedere l’Ambasciata italiana spostata a Gerusalemme?
Ovviamente ho anche sollevato, a nome della Comunità italiana, la questione del riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, sottolineando l’assurdità di una visita ufficiale fitta di incontri praticamente tutti a Gerusalemme…. che non è riconosciuta dall’Italia per quello che è, la capitale dello Stato!
Qual è stata la risposta?
Step by step. Un passo alla volta.