Gentilissima Signora Fait, il bimbo di Amichai e Shira Ish-Ran è morto: sua madre ha appena avuto il tempo, oggi, di vederlo e non lo vedrà più in questa vita; nel frattempo, a Strasburgo, tre innocenti sono stati assassinati e altri sono in condizioni disperate o critiche, incluso un nostro connazionale. Ho il cuore gonfio di pena ed il mio umore non migliora quando leggo le polemiche e le dichiarazioni di ‘imbarazzo’ per il fatto che il ministro Salvini ha qualificato Hezbollah come terroristi e, nel libro dei visitatori di Yad Vashem, ha scritto ‘xché’ anziché ‘perché’. Sul primo punto, mi disgusta la dichiarata ragione delle critiche: non che chi le muove consideri l’affermazione calunniosa verso Hezbollah, ma che potrebbe essere pericoloso dirlo! Quanto al secondo, lungi da me disprezzare la grammatica italiana ed il decoro delle occasioni ufficiali, ma mi chiedo se i rigidi censori ci siano stati a Yad Vashem e, nel caso, se non sia loro capitato di arrivare, come me, stremati in fondo al percorso obbligato del Museo, quasi incapaci di respirare e muovere un altro passo e di trovarsi ammutoliti di fronte alla pagina bianca in cui lasciare un messaggio. Forse no: o avrebbero capito la reazione di Salvini, ‘da padre’, solidale con i padri che non hanno potuto salvare i propri figli. Nella speranza che Salvini riesca a portare l’Italia in una più stretta alleanza con Israele, Le porgo i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca
Gentile Annalisa,
Il bambino purtroppo non c'è la fatta e che il terrorista che ne ha causato la morte, sia stato ucciso non consolerà i poveri genitori. Le assicuro che in tanti anni di Israele non ho mai sentito nessuno colpito dal terrorismo, e ne ho conosciuti tanti, chiedere vendetta. L'unica parola che esce dalle loro bocche è shalom, pace. Ieri ci sono stati altri morti nella regione di Benjamina, è ricominciata purtroppo un'altra ondata di attentati. Le polemiche che hanno coinvolto Salvini e le sue dichiarazioni su Hezbollah sono dovute, come lei scrive e come ho scritto anch'io, a tanta paura e a una grande ipocrisia. Io eliminerei i soldati dell'Unifil perchè non servono a niente, come dimostrato Israele può difendersi da sola dagli attacchi e dai tranelli dei terroristi. E' vero, Yad vaShem toglie il fiato, vi sono stata varie volte ma l'emozione è sempre quella, fortissima, della prima perciò trovo di cattivo gusto e insensibilità l'essersi soffermati su un particolare così insignificante come una x di troppo. La ringrazio per le sue belle lettere e mi unisco a lei nella speranza che Salvini possa fare il miracolo di avvicinare l'Italia a Israele.
Un cordiale shalom