Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 11/12/2018, a pag.3, il redazionale con il titolo "Attacco in Cisgiordania contro civili israeliani".
Più equilibrata del solito è la breve odierna di OR, anche se definisce "raid" l'intervento dei militari israeliani, una semplice perquisizione per motivi di sicurezza negli uffici dell'agenzia di stampa araba palestinese Wafa, apertamente schierata con chi compie violenze e terrorismo contro i cittadini d'Israele. Riferisce poi che " «sparando gas lacrimogeni all'interno degli uffici e causando difficoltà respiratorie tra i giornalisti presenti». ", cosa alquanto improbabile, come dimostrano le immagini.
Ecco l'articolo:
I controlli neli uffici dell'agenzia di stampa Wafa, a Ramallah
Decine di soldati israeliani hanno fatto irruzione all'interno della sede dell'agenzia di stampa palestinese Wafa a Ramallah, in Cisgiordania, «sparando gas lacrimogeni all'interno degli uffici e causando difficoltà respiratorie tra i giornalisti presenti». Lo ha reso noto ieri la stessa agenzia di stampa palestinese. I soldati — stando alla ricostruzione fornita — avrebbero «sequestrato i filmati delle telecamere di sorveglianza e poi costretto lo staff' a restare in un'unica stanza». Il blitz all'interno dell'agenzia di stampa si è svolto nel quadro di un'operazione di sicurezza israeliana nella parte settentrionale di Ramallah. Il raid, evidenzia la Wafa, sarebbe legato all'attacco sferrato due giorni fa in Cisgiordania a una fermata d'autobus vicino all'insediamento ebraico di Ofra. Colpi d'arma da fuoco sono stati sparati da un'auto in corsa, ferendo sette persone, fra le quali una donna incinta di ventuno anni e il marito. «Le nostre forze di sicurezza, i servizi segreti e l'esercito stanno cercando questi assassini, li cattureranno, li porteranno davanti alla giustizia e noi regoleremo il nostro conto» ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, criticando le autorità palestinesi per non aver condannato esplicitamente l'attacco.
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